È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA CAPPELLANIA OSPEDALIERA E L’UMANIZZAZIONE DEL MONDO SANITARIO
07 Nov 2015 08:23
E’ in programma lunedì 9 novembre, alle 16, nella biblioteca dell’ospedale Civile, il terzo incontro per volontari operanti nella Pastorale della salute, nelle cappellanie ospedaliere e per i ministri straordinari della santa comunione. L’iniziativa rientra nel contesto del corso formativo promosso dall’ufficio diocesano per la Pastorale della salute di Ragusa. Lunedì il tema affrontato sarà quello della cappellania ospedaliera e a relazionare sarà don Giorgio Occhipinti, direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute. “Non vi è dubbio – dice – che il malato di fine millennio sia più problematico, perché più complessa è la realtà sociale e sanitaria attuale. I progressi diagnostici della medicina, insieme alla conoscenza di nuove gravi malattie da una parte, e dall’altra i quesiti etici nuovi e la ricerca della salute come ripristino della condizione “quo ante”, nonché la crisi economica che serpeggia nelle aziende ospedaliere, aumentano lo smarrimento dell’uomo malato, la frustrazione dei sanitari, il pericolo di incomunicabilità. Tutte le volte che sia religiosi che laici sanno ascoltare i malati, questi ultimi si sentono confortati dalla vicinanza affettiva e ne può scaturire un’aumentata richiesta di altri sacramenti insieme con una maggiore partecipazione alle celebrazioni eucaristiche feriali e domenicale, in reparto e nella cappella dell’ospedale. Insieme siamo, secondo le parole espresse dalla nota Cei per la pastorale della salute (n.79), ‘l’espressione del servizio religioso prestato dalla comunità cristiana nelle istituzioni sanitarie’: dunque siamo un organismo ecclesiale ospedaliero, cioè il seme rinnovato della Chiesa, gettato per umanizzare il mondo sanitario. Sia laici che consacrati diventiamo esempio di carità e di umana comprensione, siamo uomini e donne fondanti evangelizzazione, perché siamo esseri relazionali nell’incontro”.
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