LA BOLLA

Il panorama dell’informazione è desolante: dai tg nazionali alle grandi testate, tranne pochissime sparute eccezioni, tutti  propongono la stessa minestra precotta a base di mercati, borse, spread e amenità varie. La voce circolante è: smerciamo la verità che serve per convincere la gente che  i problemi della crisi siano dovuti al debito pubblico, cioè alla cialtroneria dei popoli che spendono più di quanto guadagnano, fino al limite orgasmico della nozione che non abbiamo voglia di lavorare e dunque ci “succhiamo” la stretta fiscale, la pensione a 80 anni e l’IVA al 51%!

La coltre nebbiosa nella quale il giornalismo di potere spaccia le sue visioni come illuminazioni è regolata da due principi fondamentali:

1.       Accrescere l’area della colpa sociale, favorire cioè processi di elaborazione inefficace del lutto così da innescare comportamenti di auto afflizione che sono perfettamente speculari all’aggressività ideologica del capitale finanziario

2.       Diffondere una cultura distorcente dei meccanismi di causa ed effetto, al fine di rendere possibile la trasformazione di processi storici (la creazione di una nuova dimensione ontologica dell’uomo: quella dell’uomo indebitato!) in processi naturali.

L’applicazione meticolosa dei suddetti principi spiana la strada alla conquista feroce di un universo, quello dell’informazione, in cui oramai la verità non scaturisce dalla forza delle argomentazioni quanto dal numero dei passaggi nei diversi format televisivi.

Il momento è epico: la destra, quella dura e pura, si sta ritagliando l’esclusiva della voce di protesta; un fenomeno quanto meno singolare che permette che la francese Le Pen sia la sola a sventagliare gli epiteti più ingiuriosi in direzione della finanza, delle banche e degli investitori istituzionali! Davvero tempi strani!

E così, la bolla dell’informazione è la giusta riproduzione delle diverse bolle che stanno generando il nostro triste, amaro, disperato futuro: la bolla finanziaria (vale a dire il sistema finanziario che produce dal suo stesso seno il morbo di cui poi chiede a noi di pagare pegno) su su fino alla bolla immobiliare che esplose nel 2008 nel paese che forse sta peggio di tutti (ovviamente basandosi sulla solita media fra i pochi che mangiano 5 polli a pasto e i tanti che ne mangiano solo le ali…….), gli Stati Uniti.

Che davvero possa essere stato fatto un golpe bancario in Italia? La tristezza ci prende non tanto per questo, quanto per la inetta e oggettiva complicità dei partiti che una volta furono di sinistra.

Con il muro di Berlino, nel 1989, non è caduto solo il comunismo come errata realizzazione del socialismo. E’ caduto anche l’ultimo baluardo che aveva permesso ai precedenti decenni le più grandi conquiste politiche e sociali della storia dell’umanità! Scomparso il baubau dei soviet, non c’è più stata storia!

Viva la finanza. Viva la democrazia.

Che si mangia oggi…?

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it