LA BATTAGLIA CONTRO LA PLASTICA USA E GETTA

Parte il 14 aprile, per la durata di una settimana, l’iniziativa a carattere nazionale “Porta la Sporta!”, promossa dall’Associazione dei Comuni Virtuosi con il patrocinio del WWF presso tutti i comuni, le associazioni e singoli cittadini del territorio italiano, ed è appoggiata anche da ADICONSUM, Associazione difesa consumatori e ambiente; l’iniziativa ha ottenuto il patrocinio di numerosi enti come molte regioni ed associazioni nazionali. “Porta la Sporta” vuole attirare l’attenzione su un materiale che rappresenta una grossa percentuale    dei nostri rifiuti, la plastica, di cui si sta facendo in alcuni casi un uso improprio, uno stile di consumo “usa e getta” non più sostenibile, a partire dal suo testimonial più invasivo, il sacchetto. Partendo da quest’oggetto, si vuole rendere consapevole il cittadino sulla relazione esistente tra un automatismo abitudinario quotidiano e i danni ambientali conseguenti per rendere quasi “inevitabile” l’acquisizione dell’abitudine corretta.

Purtroppo i sacchetti in plastica, che non sono biodegradabili in quanto derivati dal petrolio, persistono nell’ambiente per decine di anni o più, con gravissime conseguenze per la natura. Nei mari per esempio, dove tendono ad accumularsi, sono causa di morte per migliaia di delfini, balene, foche, tartarughe e uccelli marini, che scambiandoli per meduse o altre prede di cui si nutrono, finiscono per ingerirli morendo soffocati o per danni irreparabili all’apparato digerente.

L’iniziativa consiste in un progetto di educazione ambientale che promuove il consumo consapevole e l’uso intelligente delle risorse non rinnovabili, evidenziando e analizzando stili di consumo ormai insostenibili ma che sono anche facilmente modificabili. Il primo obiettivo come recita il claim della campagna “perchè usare per pochi minuti un oggetto che può durare cento anni?”  è quello di indurre l’opinione pubblica a mettere in discussione un consumo ormai fuori controllo del sacchetto in plastica a favore di un’alternativa più eco-sostenibile come la borsa riutilizzabile. Una volta acquisita la virtuosa consuetudine di portare la sporta il cittadino sarà  più preparato a recepire come attuabili e possibili altre scelte di consumo responsabile che concorrano alla riduzione o eliminazione di altre tipologie di imballaggi in plastica e non solo. Per contrastare il continuo aumento dei rifiuti prodotti è necessario che tutti (produttori, istituzioni, consumatori,) si impegnino in un percorso di quotidiane azioni di prevenzione, riduzione, riutilizzo, riciclaggio verso quegli oggetti che a fine ciclo diventano rifiuti. Portare la sporta può diventare qualcosa di più di una semplice abitudine, può rappresentare il “primo” atto di consapevolezza ecologica che apre un percorso di atti ulteriori di rispetto verso l’ambiente ed un modo per salvaguardare il futuro, un futuro che con i nostri comportamenti quotidiani stiamo lasciando ai nostri figli povero (di ossigeno) e inquinato (di materiale non biodegradabile).

 

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