JURASSIC PARK???

Ancora giri di valzer sul tema primarie Pdl. La data del 16 dicembre sfuma e avanza quella fantasma del 20 gennaio.

Oggi il faccia a faccia “risolutivo” tra Alfano e Berlusconi, i quali sembrano che giochino a strappare i petali del “m’ama o non m’ama”, “primarie si, primarie no”, tutto a svantaggio degli elettori del centrodestra e della loro nevrosi.

Il problema della confusione parte dal fatto che il dinosauro Berlusconi non ha ancora deciso sul da farsi. Forse durante lo scongelamento qualcosa si è inceppato?

Berlusconi sin dall’inizio non ha mai creduto alle primarie e ha anche avanzato l’ipotesi di riesumare Forza Italia.

L’unica che sembra credere alle primarie è l’ex Ministro della Gioventù, contraria altresì all’anacronistico ritorno al FI e AN:”Caro Presidente, non roviniamo tutto – dichiara Giorgia Meloni- “Non cedere a tentazioni ‘nostalgiche’ o a espedienti tattici, non dividere il nostro mondo in tanti pacchetti, mettendo in pericolo il significato più profondo della tua sfida politica. .Non so e non credo che ci sia veramente l’intenzione di rifare Forza Italia, né so se qualcuno stia cercando di rifare un altro partito, simmetricamente nostalgico di Alleanza nazionale. So però che è una follia”.

Cattaneo, Sindaco di Pavia, recentemente su La7 fotografa l’amarezza dei tanti elettori che credevano nelle primarie del Pdl come strumento liberale e di rinnovamento: “É una situazione assolutamente vergognosa. Adesso sono tutti preoccupati a sentire cosa si dicono Berlusconi ed Alfano; io invece devo rendere conto a quelle 15 mila persone che mi hanno consegnato le loro firme e che vogliono coerenza e serietà, mi chiedono cosa succede e io sono in imbarazzo”. E aggiunge che “queste primarie si devono fare, anche perché fanno bene: il Pd “è arrivato al 30% dei consensi con le primarie e oggi in politica sono l’unico modo per affermare una credibilità”.

Il centrodestra in questi giorni sembra vagare alla ricerca non si sa bene di che cosa, del Santo Graal, del vello d’oro… mentre gli elettori vorrebbero solo chiarezza, pragmatica, una politica riformata e di valori, antitetica al celebre aforisma di Totò: “a proposito di Politica, ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?”

Se da una parte, domani il Pd, giorno 2 dicembre, deciderà tra Renzi e Bersani, dall’altra il Pdl, appassionato di archeologia, guarda al passato con un occhio verso i dinosauri, i quali si pensavano erroneamente estinti.

Ma al presente chi ci pensa? La ventata di cambiamento dov’è?

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it