Italiani e carte di pagamento: Sicilia meno dipendente dal contante

Gli italiani sono sempre di meno dipendenti dal denaro contante. Nel primo semestre del 2022 si è registrato un sensibile incremento, pari all’11,8%, delle transazioni commerciali con pagamenti digitali e del 9,7% eseguite con carte. Sono dati che confermano il cambiamento delle abitudini dopo l’instaurazione del cashback di Stato, anche per importi molto modesti.

Report Banca d’Italia 2016-19: le differenze tra Nord e Sud

Dal report Banca d’Italia riferito al periodo 2016-2019 si rileva una sostanziale differenza tra Nord e Sud in ordine all’utilizzo del denaro contante. Sebbene l’uso del contante sia omogeneo in tutte le regioni d’Italia, in termini di quantità ci sono delle discrepanze.

Nella parte settentrionale la dipendenza si attesta intorno al 50%, con un incremento del 176,6% di transazioni digitali nella sola Valle d’Aosta rispetto al 2021. Nella parte meridionale, invece, è pari al 70% circa, con l’eccezione di Sicilia e Sardegna (56%). Queste ultime sono le due regioni meno dipendenti dal contante del Mezzogiorno italiano.

Benché vi siano valori omogenei dei pagamenti digitali, è importante considerare che alcune fasce d’età evidenziano tassi bassissimi di accesso limitato al contante, soprattutto quelle comprese tra i 25 e i 39 anni, che si attestano all’1,3%. I giovani tra i 18 e i 24 anni, invece, sono pienamente favorevoli al passaggio ai pagamenti elettronici.

Pagamenti digitali: gli italiani preferiscono le carte

Nei primi sei mesi del 2022 i pagamenti digitali in Italia ammontano a 182 miliardi di euro, con un incremento del +22% rispetto allo stesso periodo del 2021. Secondo l’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano, si prevede un transato di 400 miliardi di euro a fine anno, con una crescita stimata tra il 15% e il 22%.

Alcuni strumenti di pagamento, in particolare, trovano più di altri l’apprezzamento da parte dei cittadini. In vetta alla classifica degli strumenti di pagamento digitale più utilizzati troviamo le carte prepagate e le carte di debito, con un transato che ha registrato rispettivamente una crescita del +19% e del +24%.

Alla base di tale preferenza vi è la rapidità e la semplicità con cui è possibile ottenere carte di questo tipo, da usare per effettuare pagamenti di ogni genere (bollettini e bonifici compresi). Inoltre, grazie a una particolare tipologia di prepagata, è ormai possibile farsi accreditare lo stipendio anche non essendo titolari di un conto corrente: leggendo alcuni approfondimenti è infatti possibile confrontare i migliori servizi che consentono di ottenere una prepagata con codice Iban.

Una soluzione pratica di questo tipo viene preferita da molti in quanto presenta costi di gestione minori rispetto alle normali carte di credito e non prevede requisiti particolari per essere rilasciata.

Oltre alle carte, appaiono in crescita i pagamenti effettuati via telefono (tramite app e servizi di pagamento digitali) e tramite i cosiddetti “wearable”, ossia smartwatch, smart band e simili, sempre più amati dai giovanissimi.

Una spinta importante per i pagamenti digitali è stata data dall’emergenza Covid, che ha portato gli italiani a prediligere i pagamenti contactless, principalmente per motivi igienici e per gli incentivi legati al cashback. Tale abitudine, però, non è scomparsa ma si è radicata col passare del tempo: anche dopo le fasi più critiche della pandemia, infatti, moltissimi italiani hanno continuato a preferire i pagamenti elettronici per i propri acquisti. Le previsioni per il futuro, inoltre, fanno intuire una ulteriore crescita in questo senso.

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