ISPICA: DONNE…SIETE DIVERSE!

Sono pervenute ai nostri sportelli delle segnalazioni che, a dire il vero, ci hanno lasciati sicuramente perplessi, ma considerato la ns. missione in difesa dei diritti dei cittadini quali consumatori e utenti anche della cosa pubblica, abbiamo voluto capire meglio ed una cosa l’abbiamo capita: le donne di Ispica sono diverse, cioè non hanno le stesse esigenze delle donne degli altri comuni della provincia, e quindi non hanno gli stessi diritti.

Usciamo dalla metafora per segnalare, ma il termine esatto potrebbe essere denunciare, che dal mese di gennaio scorso il servizio di ecografia ginecologica, svolto al consultorio ad Ispica da diversi anni, è stato trasferito a Modica; infatti, ci dicono, sempre gli utenti e cittadini di Ispica, che il dirigente ginecologo è stato trasferito a Modica ed il collega che è subentrato non esegue questo esame e nessuno ne sa il motivo.

Senza volere essere medici non ci viene difficile capire l’importanza di questo esame per le donne (ed in alcuni casi anche per gli uomini) per cui ora ci troviamo nella condizione che a Ispica non si esegue più l’ecografia ginecologica, mentre a Modica, per citare solo un esempio, è possibile avere questa prestazione all’ospedale, al consultorio familiare ed ora, avendo sottratto il servizio a Ispica, anche a Modica Alta per cui la partita viene definitivamente chiusa con un tre a zero per Modica; ecco perché le donne di Ispica sono diverse!

La nostra Associazione, come sempre attenta ai problemi della gente, specialmente delle categorie più deboli, dove la Pubblica Amministrazione ed in questo caso la sanità pubblica non ha nessun ritegno, come in questo caso, a privare una città di questo importante servizio, chiede a chi di dovere di darci una ampia ed esauriente risposta su questo fatto perché non crediamo che si sia fatta rientrare questa operazione nel piano di risanamento della sanità a Ragusa adottando il solito, e sicuramente efficace, sistema di risparmiare eliminando o, nella migliore delle ipotesi, decentrando senza un minimo di progettualità e programmazione i servizi essenziali.

 

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