IRSAP, FUORI COSA NOSTRA DALLE AREE INDUSTRIALI

Lotti industriali a imprese colluse con Cosa Nostra, l’Irsap revoca il lotto ad un’azienda di Ragusa collusa con la pericolosa famiglia “Carbonaro-Dominante” di Cosa Nostra vittoriese, raggiunta da informativa antimafia interdittiva della Prefettura, trasmessa all’Irsap il 10 luglio scorso.

Su disposizione emanata dal presidente, Alfonso Cicero, l’Irsap ai sensi del D.Lgs 159/2011 (Codice Antimafia) ha revocato in data odierna il lotto industriale dell’impresa “Ragusana Calcestrzzi Srl” titolare di un cementificio di 18 mila metri quadrati nell’area industriale di Ragusa, che era stato assegnato nel 2013.

“Sono diversi e dislocati nelle aree industriali della Sicilia i provvedimenti di espulsione e revoca di lotti, appalti e concessioni di servizi ad aziende colluse con la mafia, che in questo modo vengono colpite nel vivo dei loro ingenti interessi economici”, spiega il presidente Irsap, Cicero.

“La revoca del lotto alla zona industriale di Ragusa – prosegue Cicero – interviene nei confronti di un soggetto colluso e coinvolto in operazioni antimafia per reati gravissimi, che controllava di fatto l’azienda insediata nella zona industriale. Un’impresa che opera in un settore delicatissimo come l’edilizia, con il concreto pericolo di condizionare appalti e subappalti pubblici, inquinando il libero mercato”. Questa ennesima revoca ad un’impresa collusa, per Cicero “dimostra come la mafia sia sempre interessata a mantenere la sua presenza nelle aree industriali, dove una lunga e difficilissima opera di bonifica è in atto da anni per ripulire gli agglomerati da chi opera con intimidazioni e potere mafioso”.

“L’azione intransigente nei confronti di Cosa Nostra nelle aree industriali intrapresa in questi anni – spiega Cicero – è irta di ostacoli e insidie di ogni genere ed a tutti i livelli. La straordinaria azione della Magistratura e delle Forze dell’Ordine nel contrasto alla criminalità organizzata, rappresentano l’unica motivazione a proseguire in questo insidiosissimo percorso in favore del tessuto economico e produttivo della Sicilia, composto per la stragrande maggioranza da imprese oneste”.

L’impresa “Ragusana Calcestruzzi Srl” è intestata ai congiunti di Umberto Giannì, soggetto già arrestato per associazione mafiosa nel 1997 nell’operazione “Piazza Pulita” con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di stupefacenti e altro. Successivamente pluri-indagato per reati associativi, sequestro di persona e nel 2012 raggiunto da una misura di prevenzione patrimoniale per mafia.

Giannì risultava un semplice dipendente part time della “Ragusana Calcestruzzi Srl”, ma gestiva in toto, di fatto, la direzione dell’azienda sotto il profilo amministrativo, contabile e industriale.

 

 

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