“IO VOTO NO IN DIFESA DELLA DEMOCRAZIA

Si è svolto ieri sera, presso il Piccolo Teatro de La Badia, l’incontro “Io voto no, in difesa della democrazia”, organizzato dal Laboratorio politico 2.0 in collaborazione con il Comitato provinciale per il ‘No’ alle modifiche costituzionali. Un appuntamento che ha visto la partecipazione di tantissimi cittadini che hanno deciso di essere presenti per ascoltare le ragioni del “no” alla riforma, illustrate da Sonia Migliore, portavoce del Lab 2.0, Franco Antoci, esponente del Comitato per il ‘no’, Nello Musumeci, presidente della Commissione regionale Antimafia, e da Pierangelo Grimaudo, docente di Diritto pubblico all’Università di Messina.

Il Lab 2.0, convinto da tempo che esprimere il proprio dissenso a questa riforma sia l’unica risposta possibile nei confronti di chi sta provando a calpestare la nostra memoria civica, in questo periodo di continui scontri/confronti che nella maggioranza dei casi non hanno mai aggiunto niente al merito del dibattito, ha ritenuto di dover aggiungere il proprio contributo per offrire a tutti un’occasione di approfondimento nella quale poter comprendere meglio perché il 4 dicembre bisogna votare ‘no’.

Il problema è innanzitutto politico: chi sta tentando di modificare la carta costituzionale del nostro Paese, lo fa nel nome del risparmio e della semplificazione, ma non si riesce a comprendere quali siano davvero le migliorie. L’unico dato che emerge prepotentemente è la riduzione sostanziale del potere dei cittadini. Al Popolo verrà a mancare la Sovranità; non saranno aboliti il Senato né il bicameralismo. Né, tanto meno, ci saranno veri risparmi per le casse dello Stato.

Ne consegue che la propaganda del ‘sì’ è farcita da una retorica di buoni propositi che si distingue per banalità e omissioni.

Dopo l’incontro di ieri siamo ancor più convinti che non può essere un Governo a cambiare la Costituzione, ma un’Assemblea Costituente in grado di operare in modo coerente, rispettando i principi basilari della nostra prima, bellissima, Costituzione.

Il 4 dicembre, noi voteremo ‘no’, perché vogliamo cambiare davvero e in meglio.

 

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