È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
INVISIBILI NELLA MULTITUDINE
14 Set 2013 09:00
Paradossalmente, oggi, il male peggiore è la SOLITUDINE.
Sembra strano pensare che con l’allargamento dei confini, le varie possibilità di incontri, le città affollate, i mezzi di comunicazione, l’uomo oggi soffra di vera e propria solitudine.
Non è una solitudine voluta, quest’ultima è diversa, si tratta di una solitudine costretta dall’egoismo, dall’ipocrisia, dalla falsità di una società consumistica e volgarmente ancorata al ceto sociale, al “gruppo”. La massa crea solitudine.
La società ci impone ritmi frenetici e situazioni devastanti psicologicamente: separazioni, figli che devono adeguarsi altrimenti sono “out”, anziani che hanno perso la saggezza dell’età perché devono “riscattarsi” riscattando, a sua volta gli “adorati” figli già provati ed invecchiati nello spirito e nell’anima (l’estetica è un’altra cosa)
La televisione ci propone orribili talkshow devianti, pubblicità dove Zorro, difensore dei deboli, si è tolto la maschera per una nota marca di merendine e biscotti: saggio e pacifico nella sua fattoria, mentre la gente pena, piange, soffre.
Malgrado le varie forme di solidarietà, l’individuo si trova solo nella sua intima sofferenza in quanto non riesce ad esprimere ciò che prova e, non a torto, non trova riscontro confortevole negli altri che a sua volta provano la stessa sensazione. Un mondo di invisibili.
Perché ciò?
Chi soffre di solitudine solitamente è già egoista, diffidente e pauroso e negli altri riflette tali situazioni: non riesce ad aprirsi nel vero senso della parola e quindi si isola.
Apparentemente integrato, nel suo intimo comprende di non appartenere a “nessuno”, che l’umanità è incomprensibile e vuota come il suo cuore e la sua anima.
Ride, forse, è con ciò inganna e si fa ingannare.
La solitudine è dolorosa per chi la vive, perché sente l’inutilità della sua esistenza.
Il dialogo diventa banale, la comunicazione inesistente.
Il solitario ( ce ne sono molti) vive la condizione di una persona diversamente abile malgrado appaia normale e razionale, fin troppo ragionale.
Ma la sua sensibilità, il suo forte sentimento, la sua ricerca disperata d’amore è corazzata oppure espressa da un eccessiva eccentricità o da un misantropico comportamento, confuso per timidezza o altezzosità,
Non c’è età che non conosca la solitudine, il vuoto in una festa, l’inadeguatezza in una girandola di persone che ridono e parlano e conversano.
La solitudine è la più dolorosa piaga di questo secolo dove domina l’opportunismo e l’indifferenza malgrado le numerose associazioni di solidarietà. Le parole “amore”, “amicizia”, “solidarietà etc. abbondano come un fiume in piena che travolge l’uomo lasciandolo solo nel vortice tumultuoso dell’acqua.
“Affidiamo le nostre parole, l’espressione dei nostri stati d’animo, a strumenti come il telefono, il cellulare, gli sms, in cui la corporeità è assente e con essa anche la parte più vera della persona. C’è poi il computer, straordinario strumento di lavoro e di gioco che però può contribuire a creare vere e proprie celle di isolamento. Tante persone, soprattutto giovani trascorrono ore davanti allo schermo di un computer, navigando in internet o parlando attraverso le chat ed i newsgroup. Apparentemente credono di comunicare. Ma bisognerebbe chiedersi qual è la qualità di questo tipo di comunicazione. Si tratta spesso di una comunicazione falsa e mascherata, che rischia di favorire l’isolamento e l’incapacità di sostenere un autentico rapporto con gli altri”.
Giovani, disoccupati, anziani, diversamente abili, emigrati, ma anche ricchi annoiati e mal abituati sono tutti soli in un mondo che parla stranamente di integrazione e bene comune (quale?)
Come superare la solitudine?
Riuscire a essere se stessi ed amarsi, accettarsi e ”chi mi ama cammini al mio fianco senza giudicare, senza offendere, senza opprimere, lungo un sentiero che profuma di terra bagnata, di gelsomino e di verde” , altrimenti è meglio rimanere soli o farsi una cane! (?)
Un consiglio: guardatevi “La migliore offerta” di Tornatore: la scena finale è straziante-
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