Intitolazione del museo archeologico a Biagio Pace, Cassì: “Guardare ai meriti accademici non all’uomo politico”

Continua a far parlare la decisione di intitolare il Museo Archeologico Ibleo all’archeologo Biagio Pace. Stavolta, a intervenire, è il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, che non esita a definire la questione uno “sgarbo istituzionale”. La decisione infatti, non è stata condivisa dalla Regione con l’amministrazione comunale, nè è stata comunicata preventivamente. Tuttavia, il sindaco sottolinea come l’intitolazione del museo non ha niente a che vedere con il personaggio politico, legato al fascismo, bensì con i suoi meriti accademici.

Cassì, infatti, dichiara: “Ben venga quindi il dibattito di questi giorni, all’interno del Consiglio comunale e fuori, che è indice di sensibilità ai valori dell’antifascismo, di una comunità che ha dimostrato di avere gli anticorpi della democrazia. È un dibattito dal quale, come ho già più volte detto in Consiglio, non voglio esimermi”.

CHI ERA BIAGIO PACE

Biagio Pace fu uno dei maggiori studiosi siciliani, un grande archeologo che ha segnato la sua epoca per meriti scientifici e accademici. Ancora oggi la sua opera “Arte e Civiltà della Sicilia antica”, dedicata in particolar modo agli Iblei, è riferimento per le nuove generazioni di archeologi.

“Non è certamente una nota di merito l’appartenenza al partito fascista, ma ritengo opportuno fare una distinzione: se Biagio Pace fosse stato proposto per una qualsiasi intitolazione in nome del suo impegno politico, tutti avremmo avuto qualcosa da ridire. Se Biagio Pace viene accostato al Museo Archeologico per i suoi enormi ed indiscutibili meriti scientifici, il discorso cambia radicalmente. A molti altri suoi illustri contemporanei, aderenti anch’essi al partito fascista come era d’uso a quei tempi, hanno intitolato scuole e teatri in ragione di meriti culturali e non certo per l’appartenenza politica”, spiega Cassì.

BIAGIO PACE COME PENNAVARIA?

E sull’accostamento alla statua di Pennavaria, Cassì risponde: “Ben diverso il discorso sulla statua di Pennavaria, della cui installazione ciclicamente si dibatte e che oggi viene messa a paragone con l’intitolazione del Museo. La statua, infatti, celebrerebbe il politico che fu sì protagonista indiscusso dello sviluppo di Ragusa, ma proprio in virtù del suo ruolo politico di primo piano nella gerarchia fascista. Per Pennavaria si celebrerebbe il politico, mentre nel caso di Pace si celebra lo scienziato”.

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