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INTITOLATO A SILVIA RUOTOLO LO SPAZIO POLIVALENTE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO PORTELLA DELLE GINESTRE DI VITTORIA
30 Mag 2015 14:25
Questa mattina lo spazio polifunzionale dell’I.C. Portella delle Ginestre di Vittoria (RG) è stato intitolato, nell’ambito di “Chiamami ancora Amore. Un altro mondo è possibile” di Avviso Pubblico a Silvia Ruotolo, giovane mamma e maestra, vittima innocente della camorra, colpita mortalmente l’11 giugno 1997 a Napoli, mentre rientrava a casa tenendo per mano il suo Francesco, di appena cinque anni, da uno degli oltre quaranta proiettili esplosi in un conflitto a fuoco tra clan.
All’iniziativa sono intervenuti, tra gli altri, don Beniamino Sacco, il Vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico, Piero Gurrieri, e Alessandra Clemente, Assessore ai Giovani al Comune di Napoli e figlia della Ruotolo.
Durante la cerimonia, introdotta dalla dirigente scolastica Angela Maria Riolo, e alla quale hanno portato i saluti il Vice Sindaco di Vittoria e il Presidente della Commissione Scuola del Consiglio Comunale, è stata presentata la vita e la figura di Silvia Ruotolo.
Particolarmente commoventi le parole di Alessandra Clemente che ha espresso gratitudine per l’iniziativa e ringraziato i ragazzi dell’I.C. Portella delle Ginestre: “Questo è un momento che deve convincerci dell’eccellenza delle nostre istituzioni scolastiche e della profonda dignità del lavoro dei ragazzi che, grazie ad eccellenti percorsi come quello ideato da Avviso Pubblico, sanno da che parte stare e sono già cittadini protagonisti del cambiamento”.
Il Concorso “Chiamami ancora Amore. Un altro mondo è possibile” punta a coinvolgere gli studenti in un importante progetto di promozione e diffusione della cultura della legalità, chiedendo loro di esprimersi sui temi della giustizia e della legalità, partendo da esempi ed esperienze virtuose incarnate da alcuni testimoni capaci di suscitare in loro un coinvolgimento attivo ed uno stimolo concreto alla partecipazione civica, sia a scuola che nella comunità in cui vivono.
Ad ogni scuola che partecipa al concorso viene chiesto di intitolare un luogo ad una donna vittima innocente delle mafie.
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