INTITOLATA AD EMANUELE GIUDICE LA SALA CONVEGNI NELL’EX CONVENTO DEI FRATI MINORI A VITTORIA

La  Città, rappresentata dall’Amministrazione Comunale, dalle Istituzioni politiche e   religiose,  da tutte le associazioni culturali, dai club service, dal mondo della cultura e della Scuola e da privati cittadini , dà il giusto riconoscimento  ad Emanuele Giudice intitolando al suo nome la sala convegni che si trova all’interno del  cortile dell’ ex  convento, un luogo dove ogni pietra celebra un’antica bellezza,  perfetta cornice ad un evento  di così particolare significato.

La Presidente dell’Antea  prof.ssa Dora Piccione Morana, che a nome dell’Associazione ha perorato e sostenuto l’iniziativa incontrando subito il parere favorevole del Sindaco, avv. Giuseppe Nicosia, nel suo discorso di apertura ricorda la figura di Emanuele Giudice, raffinato poeta e scrittore, ma anche esemplare cittadino che, come ha ribadito il Sindaco nel corso della cerimonia e nella lettura della motivazione della delibera consiliare, ha dato un importante contributo alla crescita civile e politica della città di Vittoria.

Coscienza attiva e forse solitaria di una società sonnolenta e disattenta” lo definisce il dottore Giuseppe Morana.

“Uomo di raffinata cultura”, ripete a microfoni spenti  la Presidente , “socio onorario e grande sostenitore della vita culturale dell’associazione  Antea la quale ha voluto consegnare  con una targa onoraria il ricordo  di un cittadino insigne alle generazioni future”. E di lui  ha ricordato   le tante occasioni in cui emergeva il grande rispetto per il pensiero altro da sé ma soprattutto il forte senso dell’amicizia; “a tal proposito- aggiunge- voglio  fare presente  che  il Preside Giombattista Piccione, socio Antea, ha voluto dotare in nome della loro antica amicizia la sala Giudice di una pedana funzionale allo svolgimento delle attività culturali”.

La presentazione del poeta Giudice e dell’ultimo lavoro letterario pubblicato postumo “Oltre la tela del ragno che m’invento” è stata curata dal  prof. Giovanni Occhipinti, mentre la lettura dei  versi, di intenso e suggestivo lirismo, è stata affidata alla voce della figlia,  Eliana Giudice, e  all’attore Gianni Battaglia.

In chiusura di questo articolo mi piace riprendere le parole sull’uomo poeta scritte da L. Zinna “Grandi temi-la morte e la vita, la giustizia, l’utopia, la desolazione, la violenza, la speranza- affrontati in maniera corale e moderna, in versi pregnanti e al netto di ogni retorica”, o ancora  la recensione di  S. Valentini su “ Un uomo chiamato Gesù”: “Un libro non solo di rara e persistente bellezza, ma un reale e prezioso strumento per leggere negli eventi di due millenni or sono il nostro destino presente e futuro di creature in cammino, tanto cieche e brancolanti quanto aperte al riscatto

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