INTERVISTA AL SINDACO DI RAGUSA FEDERICO PICCITTO

Da Trento a Ragusa per una serie di servizi giornalistici e uno dei primi quello di una intervista al sindaco del capoluogo ibleo Ing. Piccitto Movimento 5 Stelle.
1.      Signor Sindaco, a cinque mesi dalla Sua elezione, come si sente in questa veste?
Beh, adesso comincio a prenderci la mano. Ho cominciato già dopo i primi mesi, cioè ho cominciato a capire alcuni  meccanismi e alcune dinamiche che si sviluppano all’interno del comune e anche fuori. Mi sento in un periodo di sofferenza  dal punto di vista strutturale.
Possiamo chiamarlo di rodaggio?

 Sì, sì, chiamiamolo pure di rodaggio, di scuola guida possiamo dire, ma sto imparando in fretta, per una persona che è completamente nuova in questo.
2.     Lei è stato eletto con una percentuale di voti molto elevata. Leggendo i giornali ho notato che è spesso attaccato pesantemente dall’opposizione, che l’accusa di non essere all’altezza  del suo compito istituzionale. fin dai primi giorni del Suo insediamento. Cosa assurda pretendere! Vuole illustrare ai suoi concittadini  ciò che è riuscito a fare in questi cinque mesi e cosa ha in programma prossimamente?
Intanto l’attacco dell’opposizione fa parte della dinamica politica del fatto che comunque,  la campagna elettorale per loro, non è finita e penso, che la sconfitta sia  stata molto cocente, perché    ho rotto un sistema  che andava avanti da anni. Una situazione cristallizzata è chiaro che non è facile da accettare in pochi mesi, per cui gli attacchi sono specialmente  su questo, per emergere far altre cose. L’obiettivo è quello, non tanto di non fare sentire il compito istituzionale, ma quanto piuttosto di far capire che si è impreparati, non si abbiano le competenze, che si vada… come dire… a non sapere affrontare i problemi, che non conosciamo la macchina amministrativa, e quindi,  a creare atti che non funzionano, non si sappia come affrontare le situazioni,… insomma ci sono cose che io non ci voglio spendere più di tanto perché lasciano il tempo che trovano. 
La cosa più importante è quella che, quando siamo arrivati, abbiamo trovato una cassa praticamente vuota con 700.000 €, quando noi ne spendiamo ora 600.000 solo di luce, quindi, una situazione finanziaria complicata. Tra l’altro il Comune ha sforato delle possibilità nel 2012, quindi  avevamo anche dei problemi di non poter fare assunzioni,  a non potere coprire i posti di dirigenti, (siamo con cinque dirigenti  su 9  in organico); quindi settori e uffici che non hanno dirigenti da molti mesi, tantissime situazioni che erano bloccate. Abbiamo messo in sicurezza il Consorzio Universitario dove c’erano delle dinamiche abbastanza complicate; il Corfilac, cioè una serie di emergenze che abbiamo affrontato. Da questo ne siamo usciti al momento indenni. Una volta approvato il Bilancio, potremo fare tutta una serie di interventi di manutenzione della città, dalle strade  a interventi sul verde pubblico, delle ville. Abbiamo già in cantiere dei servizi pronti per gli indigenti. Questo purtroppo partirà  tra gennaio e febbraio, perché dipende dalla Regione, però abbiamo il bando delle ville e quello servirà anche a dare loro delle risposte. Poi, una volta approvato il Bilancio, avremo anche la possibilità di sistemare il patto di stabilità. Non sforeremo più il patto. Quindi a gennaio avremo i dirigenti, potremo prendere i vigili urbani a contratto per l’estate. Poi ci sono un po’ di politiche  che riguardano  la partecipazione della gente.
3.     Ragusa è una splendida città d’arte, patrimonio dell’umanità. Che cosa c’è in programma per promuovere  sul serio la cultura, e attraverso di essa, stimolare la ‘crescita’ della cittadinanza?
Innanzitutto abbiamo intenzione di investire sulla cultura, quindi per questo, qualche soldino in Bilancio lo abbiamo.
Abbiamo già un programma con la Sovrintendenza per l’utilizzo del cinema Ideal,  come teatro, per questo   abbiamo già un accordo di massima con essa e potremo riuscire a inaugurare quello spazio. Inoltre per avere la possibilità del teatro della  scuola Quasimodo  metteremo fondi per poterlo organizzare.
Di conseguenza, quello sarà un altro spazio teatrale. Poi, vogliamo fare una serie di eventi nel corso dell’anno, che permettano di portare turisti proprio  sulla base culturale: A tutto volume è uno di questi, ma dobbiamo cercare di fare altro, per esempio la Pinacoteca. Vogliamo anche fare il Giro dei Musei qui nel centro storico.
4.   Come pensa di risolvere, in un momento di crisi come quello attuale, le emergenze dei servizi? Perché i servizi sono importanti per la città.
Sì. Intanto abbiamo la fortuna che siamo riusciti a non tagliare più di tanto. All’incirca abbiamo la stessa dotazione, gli stessi soldi dello scorso anno. Abbiamo anche per sfortuna  (il problema  in questo momento la legge 328 che noi utilizziamo nell’assistenza domiciliare) che al momento la Regione non ha  ancora predisposto i fondi   e noi siamo come distretto, con altre quattro città Chiaramonte, Giarrantana Santa Croce e Monterosso, che abbiamo già esaurito  tutti i fondi per questo servizio e, mentre altri distretti non li hanno utilizzati, la Regione sta ancora pensando come suddividerli, piuttosto che darceli subito, per poter riprendere.  Purtroppo quella è una situazione derivata dalla Regione in sé  però noi abbiamo l’intenzione di utilizzare più strumenti di questo genere, cioè leggi che permettano di fare l’assistenza non gravando sul Bilancio comunale.
5.     La cittadinanza che l’ha votato numerosa, lo sostiene in questo compito, (che vedo piuttosto arduo anche nel resto dell’Italia), oppure resta in passiva attesa…  magari lamentandosi?
Ma ci sono un po’ tutti gli atteggiamenti. Ci sono persone che incontro, che scrivono su FB o che mi contattano via mail, che mi invitano ad andare avanti dimostrano la loro solidarietà. C’è qualcuno che invece si lamenta della buca della strada, della luce spenta, quelli ci saranno sempre, però l’atteggiamento complessivo è un atteggiamento positivo.
6.     Elementi importanti, per la società civile, sono le biblioteche e i musei, veicoli trainanti per la crescita culturale della comunità. A questo punto le chiedo: com’è la realtà ragusana quanto a biblioteche e musei?
Per la biblioteca è buona, in buono stato, organizzata abbastanza bene.  Dovremmo potenziarla ulteriormente per poterla rendere multimediale dotandola di Wi-Fi visto che manca, e che possa  così diventare uno spazio diverso, che si possa  utilizzare.
Sui musei siamo un po’ più indietro. C’è poca possibilità di fruizione. Abbiamo intenzione, come Le ho detto, di fare la Pinacoteca, che manca, per mettere le opere nostre, poi c’è bisogno di fare il museo dell’arte contadina, ma lo faremo in uno spazio al castello di Donnafugata, fatto per valorizzare tutto ed è uno spazio museale ideale per eventi culturali e per fare mostre. Però lì, dobbiamo vedere il modello di gestione, sì, perché non abbiamo personale sufficiente per   tenere l’apertura in un posto turistico che un museo dovrebbe avere.
7.     Tra i musei di Ragusa vorrei parlare di quello civico, cioè della città. Ho avuto  modo di consultare  il registro con i commenti dei visitatori, tra cui molti stranieri con dichiarazioni entusiastiche. Ciò significa che il museo  è apprezzato per tema trattato. Tra l’altro anche Lei, ha avuto modo di constatarlo personalmente il 13 luglio quando ha accompagnato  il gruppo dei canadesi. Perché non si provvede a spazi più consoni alla quantità di reperti sempre più numerosi?
Questo è sicuramente un problema che abbiamo. Nel senso che il museo al memento  ha spazi angusti, non sono l’ideale, sono abbastanza ammassate le cose, stiamo pensando anche per quello a trovare un posto.
8.     So,  per informazioni dirette, che ci sono musei che intendono gemellarsi col vostro museo civico,  per approfondimenti, studi e ricerche, collegati ad Atenei di studi storici, in quanto il vostro è l’unico in Italia per il tema trattato, esclusivo, e così ampio per la dovizia e qualità dei reperti. Non trova essenziale promuoverlo?
Beh, io penso che sia una cosa che verrà in automatico a creare uno spazio più consono a quelle che sono le dimensioni del museo. Vediamo che ci sia uno spazio dove si possa fare anche conferenze, quindi verrebbe automatico trovare anche la collocazione giusta. Abbiamo anche intenzione di dare a questo museo una sua autonomia dal punto dal vista gestionale. Il museo non è una cosa statica e nello spazio angusto non avrebbe possibilità di autopromuoversi.
9.    Cambiamo argomento. Lei ha trovato una situazione cittadina difficile, che Lei ora deve affrontare e risolvere con urgenza. Come pensa di riuscirci?

Le situazioni cittadine difficili sono tante. La rete idrica, per esempio è una di queste.  L’emergenza  è continua, perché la rete è vecchia, e questo determina rotture, disservizi,  manutenzione continua, e quindi dobbiamo fare grossi interventi. E d’altra parte mettere in sicurezza i pozzi. Questo è un capitolo importante anche per la salute dei cittadini. Le varianti al Piano Regolatore Generale, perché abbiamo vincoli scaduti ed aggiornare il PRG. Sono i tre grossi interventi da fare. Poi fare altri interventi su opere che sono i rimaste incomplete. ..
Bene, signor Sindaco, Le auguro un buon lavoro e di ottenere ottimi risultati per la Sua città. Vuole lanciare un messaggio ai lettori di RagusaOggi e ai suoi concittadini?
Beh, il messaggio è quello di avere un po’ pazienza e di darci il tempo di lavorare, e di cambiare quello che c’è da cambiare. E che ognuno si senta responsabile, nel suo piccolo, della città. La partecipazione per me è importante e siamo aperti a tutti.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it