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INTERVISTA A GIORGIO NERVO
19 Ago 2013 06:14
Che cos’è un vigile del fuoco volontario?
Intanto metto in chiaro che il Vigile del Fuoco Volontario è diverso dal permanente.
Mi spiega che cos’è un pompiere? Che differenza c’è?
Il pompiere permanente lo fa professionalmente, ossia è stipendiato, mentre il Volontario lo fa gratuitamente, mettendosi a diposizione della comunità.
Quindi Lei ha un impiego di altro tipo. Può dirmi quale?
Sì, sì. Ho un lavoro che è completamente diverso e mi posso quindi mantenere ed è commesso in un negozio di materiale zootecnico.
Come concilia questi due incarichi?
La maggior parte del compito di pompiere lo faccio nel mio tempo libero, ma in caso di calamità o emergenza grave, si prendono ferie.
Quindi né paga, né tempo libero!
Certo, ma è una scelta. E questa scelta mi fa partecipe della comunità in modo proficuo.
Non mi dica che da bambino voleva fare il pompiere!
Eh, sì, ovvio!
Mica tanto, visto che è ‘solo’ volontario, poteva farlo di professione.
No, perché qui da noi c’è la cultura del pompiere, o, per meglio dire, del Vigile del Fuoco volontario. Deve sapere che solo nel Trentino-Alto Adige c’è il volontariato in questo ambito. Tanto è vero che ogni paese ha il suo corpo dei Vigili del Fuoco Volontari tradizionalmente. È un retaggio dell’Impero Austro-Ungarico.
Quindi?
Semplice. Il Vigile del Fuoco Volontario è una persona che si mette a disposizione della comunità di appartenenza e non è logico che diventi un lavoro retribuito.
Quali sono i compiti cui siete chiamati a svolgere principalmente?
Adesso che è estate, siamo spesso impegnati su incendi boschivi, incidenti stradali e servizi come protezione civile.
Mi faccia un esempio recente di protezione civile…
Un grosso nido di vespe nel sottotetto di una casa. Esso è pericoloso in tutti i sensi sia per le punture degli insetti che potrebbero pungere l’incauto, sia (in questo caso) per la posizione del nido stesso, per arrivare a distruggerlo. Naturalmente evitando di danneggiare persone e cose.
La popolazione come vi ‘vede’?
Nella maggioranza delle persone, molto bene, perché si sentono protetti, potendoci chiamare a qualsiasi, ripeto, qualsiasi ora senza problemi. Tanto per farle un esempio, venerdì scorso ci han chiamato per un incendio boschivo scoppiato vicino a un paese limitrofo a mezzanotte. Siamo riusciti a domarlo verso le 4 del mattino.
Può raccontare un episodio in cui magari potevano evitare di farvi accorrere, perché tutto è finito in una bolla di sapone?
Non me lo dica. Sono abituati troppo bene. Spesso chiamano per sciocchezze tipo quella della scorsa settimana.
Racconti.
Siamo stati allertati dalla centrale di Trento, per servizio tecnico urgente sulla statale 47, risultato alla fine un piccolo sacchetto di nylon.
Può dirmi una frase per i lettori di RagusaOggi, che riassuma questa sua attività di volontariato?
Fare il pompiere è voglia di aiutare la gente nel momento del bisogno, senza ‘ma’ e senza ‘se’.
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