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INTERVISTA A FIORENZO POJER
03 Giu 2013 08:00
Signor Pojer, Le vorrei chiedere che cosa è una guida turistica.
Va subito detto che la guida turistica, secondo la definizione che viene data dalla legge quadro sul turismo del 1983, è chi “per professione, accompagna persone singole o gruppi di persone, nelle visite ad opere d’arte, a musei, a gallerie, a scavi archeologici, illustrandone le attrattive storiche, artistiche, monumentali, paesaggistiche e naturali. In altre parole, la guida è un professionista del turismo che deve possedere anche una notevole capacità dialettica e comunicativa per interagire al meglio con i propri gruppi.
Il Cicerone. Da cosa nasce questa espressione che si sente spesso?
Questa definizione, per la verità più frequente in passato che ai giorni nostri, deriva dall’associazione fra l’eloquenza del noto oratore romano Marco Tullio Cicerone e la capacità dialettica che deve possedere una brava guida turistica. Si tratta in sostanza di una figura retorica, l’antonomasia, dove il nome proprio viene utilizzato per esprimere un nome comune.
Che tipo di preparazione deve avere? Quali titoli ci vogliono?
Da precisare subito che non esiste un titolo di studio specifico di “guida turistica”, ma è obbligatorio essere in possesso almeno del diploma di maturità.
Per esercitare questa professione è necessario superare un esame di abilitazione piuttosto impegnativo e anche molto selettivo in quanto è necessaria una conoscenza interdisciplinare oltre alla conoscenza a buon livello di almeno una lingua straniera della comunità europea. Ricordo che la guida turistica è abilitata ad esercitare la propria professione limitatamente all’ambito territoriale della provincia che ha rilasciato la licenza al fine di assicurare la sua specializzazione locale.
Qual è il posto più lontano che ha raggiunto come guida?
La figura della guida turistica non va assolutamente confusa con quella di accompagnatore turistico. La prima, infatti, come ho detto, è specializzata in un ambito territoriale limitato, che è quello entro il quale può esercitare, mentre la seconda, non ha limiti territoriali e geografici. Per svolgere la funzione di accompagnatore turistico è necessario superare un altro esame, diverso da quello di guida. Io ad esempio sono in possesso di tutte due le licenze. Fatta questa premessa, rispondo alla Sua domanda. Come accompagnatore i paesi geograficamente più distanti che ho avuto l’opportunità di visitare sono stati il Myanmar (ex Birmania) e gli Stati Uniti.
Quali le difficoltà più frequenti?
A svolgere l’attività di guida non ci sono particolari difficoltà in quanto si conosce il proprio territorio di competenza molto bene. Cosa invece ben diversa per quanto riguarda i viaggi di accompagnamento che si fanno all’estero dove, a seconda dello Stato in cui ci si trova, gli imprevisti e gli inconvenienti sono sempre in agguato.
Quanto incide su una escursione turistica l’accompagnamento della guida.
Molto. Non ci sono assolutamente dubbi. L’assistenza di una brava guida turistica incide in modo determinante sulla buona riuscita di una visita o di un’escursione, soprattutto se il tempo a disposizione è limitato. La guida è in grado di evidenziare e sintetizzare gli aspetti principali, più interessanti e più caratterizzanti del territorio ma è anche a disposizione per dare notizie e informazioni su ogni aspetto che possa incuriosire e interessare i turisti.
Lei, quante lingue conosce?
Io ho l’abilitazione ad esercitare in lingua inglese. Conosco abbastanza anche il tedesco e lo spagnolo che utilizzo quando accompagno gruppi all’estero, ma per queste lingue la mia conoscenza non è tale da utilizzarla per le visite guidate locali.
So che è vicedirettore delle Guide, mi spieghi la sua ‘figura’ nell’Associazione.
Si, sono stato rieletto lo scorso anno per il terzo mandato che considero anche l’ultimo in quanto sono un fautore del rinnovamento. La nostra associazione (Guide e accompagnatori turistici del Trentino) comprende la larghissima maggioranza delle guide turistiche. L’associazione si occupa principalmente dello sportello, ossia riceve ed affida i vari incarichi che vengono richiesti dai committenti ed inoltre si occupa di organizzare gli aggiornamenti professionali. Il nostro direttivo è molto impegnato sotto questo aspetto, in quanto i momenti di studio e di aggiornamento sono considerati fondamentali per assicurare un servizio di qualità.
Il suo è un lavoro a tempo pieno oppure ne ha un altro e questo è più che altro una passione?
Io sono un funzionario pubblico e, come la maggior parte dei nostri associati, svolgo la professione di guida turistica come attività secondaria, ma non per questo con minore professionalità. Il fatto è che nel nostro territorio non c’è sufficiente richiesta per consentire di svolgere a tempo pieno questa attività ed avere conseguentemente un adeguato corrispettivo che consenta di vivere e mantenere una famiglia. L’aspetto predominante non è certamente quello economico bensì quello della passione per la propria terra e per tutti gli aspetti storico-artistici e paesaggistici che la caratterizzano.
Quali consigli darebbe a chi ama viaggiare e visita per la prima volta una città?
Certamente quello di documentarsi il più possibile prima di partire. Arrivare per la prima volta in una località ben preparati, consente di apprezzare molto di più quanto si vede. Inoltre anche la guida turistica può affrontare una visita di profilo culturale superiore in quanto si possono dare per acquisite alcune informazioni e puntare su altri aspetti di maggiore interesse. E’ un po’ quello che fanno i tedeschi quando arrivano qui: sanno perfettamente cosa vogliono vedere e cosa vogliono approfondire.
Concludendo vuole raccontare ai lettori di RagusaOggi un episodio divertente cui è stato protagonista come guida?
Mi è capitato una volta di sentirmi chiedere da un turista italiano, se di là del fiume Adige, che attraversa la città di Trento, ci fosse Trieste. Evidentemente quel turista non sapeva che Trento e Trieste distano fra loro più di 350 chilometri!
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