INTEGRARE, UNA SFIDA DIFFICILE MA NECESSARIA

 

“Integrare, una sfida difficile ma necessaria”. Questo il tema del convegno che ha aperto il Festival delle Relazioni “Le onde e il mare” organizzato dalla Fondazione San Giovanni Battista di Ragusa. E inizio migliore non poteva auspicarsi. L’auditorium della Camera di Commercio è stato teatro di un confronto di alto livello. Ad inaugurare i lavori i presidenti onorari del Festival. “La comunità cristiana – spiega il vescovo Paolo Urso – è attenta ai fenomeni e vuole rispondere in modo corretto a ciò che avviene intorno. Non ci spaventiamo delle sfide, ma le guardiamo con grande realismo, consapevoli che affrontarle e superarle significa far crescere le comunità. Mi auguro che Ragusa possa affrontare insieme le sfide che l’attendono”. “Questa iniziativa – aggiunge il Prefetto Annunziato Vardé – è una manifestazione importante specie nel particolare momento storico che stiamo vivendo con flussi migratori imponenti”.

“Abbiamo voluto che il festival mettesse al centro le relazioni – ricorda Tonino Solarino, presidente della Fondazione San Giovanni – perchè su questo tema poggia la grande sfida che abbiamo davanti. Il rischio è che ci sia l’incapacità assoluta di incontrare l’altro. Papa  Francesco ci ha detto che alzare muri è facile, il difficile è buttarli giù. Oggi, in tema di imigrazione, abbiamo bisogno di risposte politiche, tecniche, culturali”.

Il presidente di Caritas italiana, cardinale Francesco Montenegro affronta il tema con assoluta competenza. “Non esiste la cultura dell’occidente, esistono tante culture, abbiamo qualcosa da dare ma tanto da ricevere. Se metà della popolazione mondiale vive con 2 dollari al giorno, se ciò che mangia un americano equivale a quel che mangiano 1000 africani, non dovrebbe essere difficile capire le motivazioni di questi viaggi della speranza. Fino a quando l’immigrazione sarà considerato un problema di sicurezza l’aspetto umanitario resterà in secondo piano. Non è alzando muri o bucando i barconi che si risolve il problema”.

Di natura tecnica l’intervento del prefetto Rosetta Scotto Lavina, vice capo dipartimento e direttore centrale delle politiche dell’immigrazione e dell’asilo. “Le onde e il mare – afferma – ci richiamano a pensieri giocosi, ma il mare evoca altri pensieri in chi lo deve attraversare per fuggire dalle guerre e per un futuro migliore. I flussi migratori non si fermeranno. È la nostra legislazione che ci impone di accolgiere chi richiede asilo”.

Lucia Iuzzolini, responsabile del settore legale della rete Sprar ha ripercorso le fasi dell’accoglienza dei richiedenti asilo ricordando come il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati si componga di ben 430 progetti che coinvolgono 379 enti locali.

In conclusione, il segretario generale della Camera di Commercio, Carmelo Arezzo, ha ribadito, su base statistica l’importanza delle presenze di stranieri per l’economia iblea.

 

Al termine sono stati premiati i vincitori dei concorsi per le scuole sul tema “Le onde e il mare”.

Per la sezione “Lettera a un coetaneo straniero” hanno vinto Anita Armenia e Alessia Gennuso dell’Istituto “Carlo Amore” di Modica. Secondo classificato Elia Astrid , della scuola “Quasimodo” di Ragusa. Terzo premio per Lucia Traina dell’Istituto comprensivo “Crispi” di Ragusa.

Per la sezione “Art work” Chiara Noto e Ottavia  Raniolo  dell’Istituto Tecnico Commerciale “Fabio Besta” si sono aggiudicate il primo premio. Secondi classificati Anita Maiolino (II Liceo Classico) e Francesco Roccuzzo (IV H Liceo Scientifico). Terzo posto per Kalemay Kelmenta e Claudia Zito dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Galileo Ferrarsis” di Ragusa.

 

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