INIZIATIVA QUANTO MAI INOPPORTUNA ED INTEMPESTIVA

Egr. Direttore, leggo con rammarico la notizia da Lei riportata sul Suo Giornale delle lamentele del Sindaco sulla pretesa economica per il mantenimento del Palazzo di Giustizia di Ragusa, e sulla minaccia di addirittura “ridurre o dilazionare i propri interventi in campo della giustizia“, in quanto si tratta di una iniziativa quantomai inopportuna ed intempestiva.

Ciò che il Sindaco, infatti, sa, diversamente da molti cittadini, è che ad agosto di quest’anno è stata approvata una legge che prevede l’accorpamento a Ragusa di tutti gli uffici giudiziari dislocati in provincia, in modo da realizzare economie di scale e recuperare efficienza in ambito giudiziario. Dopo circa trenta anni di discussioni e dibattiti, finalmente il Parlamento ha avuto il coraggio, disattendendo le pressioni localistiche e campanilistiche, di dettare una precisa disciplina legislativa sul riordino delle circoscrizioni giudiziarie.

A solo titolo di esempio va ricordato il caso della Sicilia, strutturata con quattro Corti di Appello e ben 19 Tribunali, mentre altre Regioni Italiane, altrettanto popolate ed economicamente avanzate, si avvalgono di una sola Corte di Appello e di 8-9 circoscrizioni di Tribunale (Veneto, Emilia e Toscana). Parimenti in Piemonte troviamo lo stesso numero di tribunali (17) in cui sono divise nel complesso regioni come il Veneto e l’Emilia. Ancor più in dettaglio scopriamo Provincie (vedi Salerno e Messina) il cui territorio coincide con distretti di Corte di Appello nel cui comprensorio sono previsti ben quattro sedi di Tribunale, mentre altre realtà provinciali, ben più popolate ed estese, sono dotate di un solo ufficio giudiziario di primo grado (vedi Pisa, Siracusa, Parma, Verona).

Non si tratta, quindi, di un fatto meramente locale, come qualcuno vuol far credere, ma di una esigenza nazionale non più reversibile che impone oggi ai Comuni di attrezzarsi subito ad individuare i locali ove ospitare efficientemente e dignitosamente l’amministrazione della Giustizia.

E’ quindi altamente probabile che da qui a qualche mese verranno emessi i decreti attuativi della legge delega con obbligo per il comune di Ragusa di reperire ulteriori locali per ospitare il personale e le attrezzature degli uffici giudiziari soppressi, per cui il Sindaco e l’Amministrazione comunale dovranno immediatamente muoversi per non far perdere a Ragusa questa opportunità storica.

Con riferimento al tema segnalo perciò che alcune associazioni forensi hanno preso una precisa posizione nell’ottica della unificazione a Ragusa di tutti gli Uffici Giudiziari della Provincia, chiedendo in particolare al Sindaco di Ragusa di attivarsi per reperire i locali necessari all’uopo e al Presidente della Provincia di accellerare ogni iter necessario per garantire una migliore viabilità in provincia. Mi risulta anche che, a seguito della superiore iniziativa, un consigliere comunale ha presentato apposita interpellanza all’Aministrazione.

Nel caso in cui il Comune di Ragusa non dovesse trovarsi pronto ad assumere il compiuto di ospitare un grande, efficiente e moderno Ufficio Giudiziario in città (come sembra far credere il comunicato stampa che mi permetto di commentare), il Governo, in forza delle prerogative allo stesso attribuite dalla superiore legge-delega, ben potrebbe optare in futuro di trasferire tutti gli Uffici Giudiziarie in altra città della Provincia, che non a caso hanno già pubblicamente manifestato la loro disponibilità in tal senso ( vedi deliberato del Consiglio Comunale di Modica).

Se dunque il Sindaco vuole giustamente alzare la voce sul tema del rimborso delle spese di manutenzione, ha la irripetibile occasione di dimostrare di aver già reperito i locali vicini all’attuale Palazzo di giustizia ove allocare i nuovi uffici, e pretendere che lo Stato faccia la sua parte. A tal proposito si suggeriscono i locali dell’ex facoltà di giurisprudenza, o quelli della ex biblioteca comunale o ancora il palazzo ex-Ina, ove fosse fondata la notizia della sua dismissione per farne un Albergo.

Le trasmetto, pertanto, l’allegato invito delle seguenti associazioni forensi di Ragusa (AIGA-Associazione Italiana Giovani Avvocati, AIAF-Associazione Italiana Avvocati di Famiglia, Camera Civile-associazione dei civilisti italiani, e Camera Tributaria-associazione degli avvocati Tributaristi Italiani) al Ministro di Giustizia, al Presidente della Provincia regionale di Ragusa e al Sindaco di Ragusa, nella speranza che il Suo giornale possa dare spazio ad una notizia che ritengo importante per avviare un sereno dibattito sul tema senza speculazione di natura campanilistica e demagogica.

Cordiali saluti

avv. Guglielmo Barone del Foro di Ragusa

 

 

 

 

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