INCONTRO IN CONSOLATO TRA REGIONE SICILIA ED ICE

La vera chicca della presenza della Regione Sicilia e della Provincia di Ragusa è stato oltre al figurone che hanno fatto i due organismi pubblici sicilianii (anche se sottorappresentati a livello di presenza da soli cinque pur validi dirigenti) con un incontro promosso dal Console generale italiano  con l’Istituto per il comnercio con l’estero che ha rappresentato il lato per così dire “efficace” della missione in terrra turca. Fuori dai canoni ufficiali del “poi vedremo, faremo, potremo fare” il direttore dell’Ice Ferdinando Pastore con piglio deciso, analisi “spietata”, suggerimenti opportuni ha spiegato come le imprese italiane e siciliane in particolare possono essere presenti nell’area di Istanbul ( una città Stato per importanza, economia, etc) che ha bisogno di tutto ma relativamente perchè bisogna fare i conti con la concorrenza internazionale che è massiccia e opera bene qui in Turchia. In vera e propria sintesi, Vino, prodotti ortofrutticoli, olio, altri settori a basso valore aggiunto, no. Prodotti manufatturieri, edilizia (in grandissimo stile ). mow how in tutti i settori, moda, grandi trasporti internazionali, turismo, e similari, si, ma con precisa strategia di ingresso e interscambiabilità di operazioni anche di consorzi ma sempre con il supporto delle strutture pubbliche ( statali e regionali).

I dirigenti della Regione Francesco Garraci, Domenico Filoppo, Pasquale Patti, Ugo Callari, Vito Giacalone, il Console onorario della Turchia in Sicilia Domenico Romeo e il direttore dei Ragusani nel mondo Sebastiano D’Angelo, hanno incassato la dispoonibilità della fiducia degli enti governativi italiani in Turchia ed hanno ora tutto il temo per pensarci su e fare progetti seri di incremento dei rapporti commerciali con la Turchia ma sempre su filiere possibili e redditizie. Si è anche parlato, ma solo a titolo informativo del ruolo che alcune grandi strutture (aeroporto di Comiso, voli charter passeggeri ma soprattutto di cargo con la provincia di Ragusa, ma, giustamente, nessuno poteva ed ha preso alcun impegno visto che la sede e gli interlocutori siciliani non erano quelli opportuni e lo stesso direttore dell’Ice ha fatto simpaticamente capire che parla solo di cose che sa e nulla sa, in atto, dell’aeroporto di Comiso anche in ordine alla sua “apertura” al traffico aereo. Ed allora? Allora anche il vostro cronista si è fatto una bella infarinatura del problema mentre i dirigenti regionali arrivati a Palermo prenderanno carta e penna per dire alla Regione come ci si deve muovere in questo grande, appetitoso, formidabile mercato alle porte dell’Asia ma in Europa.

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