Inchieste Open Arms. Il Gip di Catania archivia l’indagine per associazione a delinquere mentre la Procura di Ragusa accusa la Ong di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violenza privata

Giornate intense per la Ong spagnola Proactiva Open Arms e non per i soccorsi in mare ma per le novità che la riguardano da parte del Gip di Catania e della Procura di Ragusa.
Il primo, Nunzio Sarpietro ha definitamente accolto nella giornata di ieri, 15 maggio 2019, la richiesta della Procura di archiviare l’indagine per associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina a carico del comandante della Open Arms, Marc Reig e della capo missione Anabel Montes Mier riguardante lo sbarco avvenuta a Pozzallo il 17 marzo dello scorso anno di 218 migranti soccorsi al largo della Libia.

Ma durante la giornata di ieri è giunta anche la notizia della conclusione delle indagini da parte della Procura di Ragusa che “sostituisce e annulla” quella emessa alla fine del 2018. Al comandante della Open Arms e al capo di missione sono stati contestati i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violenza privata. Quest’ultimo reato, scrivono nel provvedimento il procuratore Fabio D’Anna e il sostituto Santo Fontasier, sarebbe stato commesso nei confronti del capo del dipartimento delle Libertà civili e dell’immigrazione che “sarebbe stato costretto a concedere alla nave Ong, l’approdo in un porto sicuro del territorio italiano”.

I fatti, archiviati e contestati, si riferiscono allo sbarco avvenuto a Pozzallo il 17 marzo scorso in cui 218 migranti soccorsi al largo della Libia furono fatti sbarcare a Pozzallo. Dopo il salvataggio in acque libiche, l’imbarcazione si era rifiutata di consegnare i migranti alla guardia costiera libica e nonostante Malta rappresentasse il porto sicuro più vicino, si era diretta in Italia.

 

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