Incendio della pineta di Chiaramonte Gulfi, Legambiente parla di gravissimi ritardi da parte della Regione

Gli incendi continuano a devastare il territorio siciliano, a
distruggere boschi ,  aree naturali
protette e a minacciare sempre di più centri abitati ed attività economiche
come nel caso della pineta di Chiaramonte Gulfi. Sono decenni che gli assetti
organizzativi e logistici in atto nonché le attività di vigilanza e controllo
del territorio mostrano tutti i propri limiti e non appaiono adeguati a
prevenire e reprimere questo fenomeno che sta assumendo ormai connotati sempre
più gravi, con danni incalcolabili per le comunità ed il territorio a fronte di
un’ingente spesa che sostiene la Regione per il settore forestale e
antincendio.

Diverse le cause che concorrono, prima fra tutte l’evento
doloso, ma appare evidente che non vi sia una efficace attività di prevenzione
e repressione così come non esistono meccanismi davvero penalizzanti a
dimostrare che l’incendio è un danno e non conviene a nessuno. Se è vero che nel breve periodo alla
distruzione di un bosco non segue l’aumento delle giornate lavorative è invece
altrettanto vero che all’aumentare degli incendi le stesse non diminuiscono. La
spesa forestale mantiene lo stesso livello anche se i boschi continuano ad
essere distrutti. Già l’anno scorso Legambiente propose al Presidente della
Regione, all’Assessore all’Economia, all’Assessore all’Agricoltura ed al
competente Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale di adottare subito una
determinazione affinché in ogni distretto forestale, già nel corso della
stagione antincendio, si andasse alla riduzione della spesa per il settore
forestale in genere, ed anche delle giornate lavorative,  in ragione della
percentuale di boschi percorsi dal fuoco rispetto alla superficie forestale
complessiva. Come al solito non c’è stata alcuna risposta.

Ma quest’anno c’è di più rispetto agli anni
scorsi,  la Regione non ha fatto
assolutamente nulla e ha cominciato ad organizzarsi, con gravissimo e colpevole
ritardo, solo il 15 giugno, quando sono già scoppiati decine e decine di
incendi con danni gravissimi. Non vi è, come ha detto qualcuno, solo una
“calamità istituzionale”, questo Governo regionale contribuisce in
modo significativo a queste calamità naturali, ne é complice e responsabile in
prima persona. Non si possono lasciare da soli e senza mezzi i forestali. Il
presidente della Regione e l’assessore competente dovrebbero fare l’unica cosa
possibile : dimettersi.

 

 

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