IN STANDBY LE ATTIVITA’ COMMERCIALI AL PORTO DI POZZALLO

Abbiamo dato notizia nei giorni scorsi del consuntivo delle attività svolte dalla Capitaneria di porto di Pozzallo nell’anno 2012. Eccellenti i risultati raggiunti con riferimento alla sicurezza della navigazione, alla salvaguardia delle vite umane in mare, al rispetto delle norme che disciplinano la movimentazione merci e passeggeri, al controllo della pesca professionale e sportiva, al rispetto dell’ambiente e degli spazi demaniali. Discorso diverso invece per quanto riguarda le attività portuali. La cui gestione, è giusto precisare, dal punto di vista del coordinamento, della promozione, del marketing e delle relazioni pubbliche e commerciali, non riguarda la Capitaneria di porto, i cui compiti di istituto, sempre ben assolti, sono ben altri. Il problema riguarda la Regione Siciliana, proprietaria del porto. E, sotto certi aspetti, anche il Comune di Pozzallo. Il traffico commerciale marittimo è in calo. Preoccupante il linguaggio dei numeri: nel 2012 sono attraccate al porto di Pozzallo 275 navi per una movimentazione merci di poco superiore ad un milione di tonnellate. Le merci “lavorate”, in entrata e in uscita, da cinque anni a questa parte, sono sensibilmente diminuite: 1.514.755 tonnellate ( 2007), 1.063.886 ( 2012). Una marcia del gambero. Reale e preoccupante. Colpa della crisi globale? Sarebbe riduttivo e banale rifugiarsi in una risposta di questo tipo. Soprattutto perché alcuni esperti del settore avevano previsto da tempo l’inversione di tendenza rispetto ai dati frettolosamente definiti “esaltanti” dei primi anni di attività.  Illustrandone anche cause ed effetti. “Il porto di Pozzallo – ribadisce un esperto comandante di lungo corso – è stato progettato per una movimentazione merci pari a 500.000 tonnellate l’anno. L’opera, realizzata quarant’anni dopo, nel momento stesso in cui il porto ha cominciato a lavorare e produrre era già da considerare “fuori mercato”. Tuttavia il porto rappresentava e rappresenta una bella realtà. Soprattutto per la irripetibile e unica posizione geografica al centro del Mediterraneo. Purtroppo spesso, ahinoi, per motivi che tutti conosciamo, le cose vanno come non dovrebbero andare”. Chiaro il riferimento ai guasti prodotti dalla politica. Per il benservito dato agli americani della Cooper Smith, pronti a investire oltre trenta miliardi delle vecchie lire per aprire da Pozzallo una nuova autostrada del mare; per avere sprecato colpevolmente l’occasione di incrementare di almeno altre 300 unità la forza lavoro; per la cecità dimostrata rispetto alla  necessità di istituire un’autorità di gestione, strumento indispensabile, sebbene diverso dall’autorità portuale, per incidere sui processi di crescita e sviluppo; per avere mandato alle ortiche un finanziamento europeo di oltre quindici milioni di euro per i lavori di messa in sicurezza. Di calo fisiologico parla invece l’imprenditore portuale Peppe Savasta. “La crisi globale – sostiene –  ha innegabilmente avuto il suo peso specifico. Va tuttavia precisato che tengono ancora abbastanza bene tutte le tipologie di merci in import-export, tranne due: una perché movimentata con modalità ro-ro, l’altra per la crisi immobiliare che ha colpito alcuni paesi del bacino del Mediterraneo e per le recenti vicende politiche di Egitto, Tunisia, Algeria e Libia. Sono comunque convinto che, col nuovo anno, sia possibile una pronta ripresa”.

 

 

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