IN SICILIA CON IL CUORE IN GOLA PER I VENTI DI GUERRA

Anche se tutti si affrettano a dire che per il momento la Sicilia con le due grandi basi aeree di Catania-Sigonella e Trapani Birgi non saranno utilizzate in un (si dice) imminente attacco alla Siria dopo l’accertamento dell’uso di gas nervino contro popolazioni civili donne e bambini, molti pensano invece che i due aeroporti militari avranno un ruolo importante, dopo, ovviamente, le portaaerei che possono colpire da vicino il Paese arabo.

L’impressione  è cioè quella che sull’asse  Sicilia-Puglia si giochi l’azione mlitare che gli Usa (ma anche altri paesi occidentali) hanno in preparazione per dare “una lezione” al regime siriano reo di avere usato, cosa accertata dai Commissari Onu, bombe vietate dalle convenzioni internazionali e capaci di operare stermini di massa.

Per ora su dichiarazione unanime del Govenro italiano il nostro Paese è fuori dall’azione militare ma se al momento giusto ci verrà chiesta non solo una collaborazione logistica ma anche un partecipazione attiva, avremo problemi in più perchè la Sicilia è ad un tiro di schioppo per una eventuale reazione siriana Paese che ha dimoistratoi di avere almeno in atto la testa fuori posto e fuori controllo.

Venti di guerra dunque ed è proprio ciò che non ci voleva da tutti i punti divista: umanitario, economico, sociale perchè, si sa, le guerre non fanno altro che peggiorare la situazione che specie da noi nel Mediterraneo africano, da qualche anno in subbuglio con morti e feriti anche nella popolazione civile.

Speriamo di essere stati troppo pessimisti nel “leggere” le vicende attuali e quindi che tutto si risolva con il cosiddetto passo indietro che in queste circostanze nessuno fa e che è la causa di problematiche gravi in campo internazionale.

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