IN SICILIA BENE LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO

Per fortuna nostra (di noi siciliani) la misura della carità, della disponibilità e dell’aiuto verso gli altri non è proporzionale ai classici indici usati in economia come il Pil o il tasso di disoccupazione; anzi molto spesso questa misura si muove secondo logiche a loro contrarie.

Ne è una dimostrazione la vivacità del tessuto di associazioni di volontariato e di onlus che operano su tutto il territorio siciliano. All’anagrafe regionale ne risultano diverse centinaia; alcune di queste, in ragione della loro opera nel sociale, hanno meritatamente raccolto visibilità anche sui media nazionali, altre invece operano silenziosamente giorno dopo giorno in mezzo a mille difficoltà, a riflettori spenti.

E tra le principali difficoltà che il mondo del volontariato siciliano si sta trovando ad affrontare in questi anni ci sono quelle legate ai sempre minori fondi che queste realtà ricevono dalle pubbliche amministrazioni.

Proprio nel tentativo di compensare questi minori introiti di provenienza pubblica le stesse associazioni si stanno attrezzando seguendo diverse iniziative benefiche che vanno dalla raccolta del 5×1000, alle donazioni spontanee di privati e di aziende, fino anche alla vendita di cibo locale e manufatti come le bomboniere solidali che vanno dal battesimo (come queste) al matrimonio.

Tra le associazioni che più si sono distinte nella loro azione nel sociale c’è il Centro Padre Nostro da circa 25 anni attiva in un quartiere difficile come il Brancaccio a Palermo. Dalla sua questa associazione ha l’onore (e l’onere) di avere alle spalle un fondatore di eccezione come quel Padre Dino Puglisi che proprio per la sua volontà di gridare un messaggio di speranza in un quartiere asfissiato dal potere mafioso, venne brutalmente punito con una morte violenta nel 93.

Il messaggio di Padre Puglisi resta però ancora vivo nell’azione di operatori e volontari del Centro Padre Nostro sempre in prima linea nel supporto alle situazioni di disagio famigliare ed economico delle famiglie del quartiere palermitano.

Ma la Sicilia ha anche la fortuna di ospitare sul proprio territorio Organizzazioni di Volontariato provenienti da altre Regioni italiane. È questo ad esempio il caso della Lega del Filo d’oro. Nata negli anni 60 ad Osimo nelle Marche, già dal 2010 la Lega del Filo d’Oro opera in una nuovissima sede aperta a Termini Imerese in provincia di Palermo.

Qui è attivo un centro in eccellenza nel supporto e nella riabilitazione-educativa di pazienti affetti da gravi menomazioni sensoriali o sordociechi. Il centro di Termini è in grado di ospitare 24 utenti a tempo pieno e 8 utenti per le sole attività che si svolgono durante le ore diurne.

Si tratta di processi riabilitativi molto lunghi: basti pensare che durante tutto il 2011 è stato possibile ospitare solo 18 utenti. Lunghi processi riabilitativi che però danno i loro frutti; e non a caso la sezione siciliana della Lega del Filo d’Oro rappresenta il principale punto di eccellenza nel Meridione per la cura dei più gravi disturbi sensoriali .

 

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