IN SEGUITO ALL’ARTICOLO DI DOMENICA SCORSA ED ALLA PRECISAZIONE DI GAROZZO

Premessa fondamentale: al nostro articolo di domenica scorsa sulla sponsorizzazione che Unicredit concede alla UEFA per la Champions League (stavolta scritto per esteso e correttamente per far capire che, con sforzo notevole e volontà maggiore, anche Hicsuntleones riesce dove altri vanno rapidi e comodi) è seguita, lunedì 9 maggio, una precisazione.

Cortese e sinceramente gradita, la precisazione è firmata da Felice Garozzo. Tutti noi della redazione di Ragusa Oggi abbiamo dato per scontato che Garozzo sia l’Unicredit. Ma in realtà lo stesso si firma sic et simpliciter con nome e cognome che, fino a prova contraria, potrebbero anche essere nome de plume, o nomi di fantasia, o pseudonimo, o pessoniano eteronimo. Come che sia, e considerato che si citano cifre e dati precisi, diamo per pacifico che l’amico Garozzo rappresenti, con quale si voglia funzione e ruolo e a quale livello, la maggiore Banca italiana.

Garozzo – nella sua nota – sottolinea che non ci siamo accorti del fatto che la Unicredit non ha sponsorizzato le sole partite di semifinale, ma tutta la competizione e da ben due anni. Dal nostro punto di vista nulla rileva, poiché ci si chiedeva se fosse il caso di spendere soldi per sponsorizzare una manifestazione sopranazionale; pertanto la durata della collaborazione (qui si intende economica) è dato irrilevante.

Garozzo sottolinea più volte che tale impegno della banca è giustificato dal fatto che l’istituto ha una filosofia, una vocazione prettamente continentale, che guarda come terra di conquista a mercati “di difficilissima penetrazione” come la Germania e l’Austria. Non capiamo nulla di tutto ciò, ma l’amico Garozzo ci ha convinti. Lui ci chiede perché criticare una azienda italiana che va oltre il Paese e riesce a fare bene in settori delicati e dove la concorrenza è spietata. E noi rispondiamo che l’articolo di domenica era tutto fuorchè una critica, ma piuttosto, ed è nello stile di Hicsuntleones, libero battitore, una simpatica presa in giro che rientra nello spirito pirandelliano del “un po’ per celia e un po’ per non morire”, tipicamente siciliano, di chi alla Germania e all’Austria guarda certamente con stima e ammirazione ma anche un po’ di sana paura.

Infine, e per non tediare oltre i nostri lettori, Felice Garozzo si rivolge a Hicsuntleones per tranquillizzarlo nel caso fosse possessore di azioni dell’Unicredit.

E qui la replica è semplice, è facile, è “soffice” come dicono i francesi (per rimanere nello spirito europeo): i giornalisti di provincia, fatte rare ma ben segnalate eccezioni (trattasi di suggerimento all’amico Garozzo nel caso si trattasse di un commerciale dell’Unicredit) non hanno soldi da investire nelle azioni o in altri titoli (come si chiamano? Obbligazioni, mi pare, o derivati, mi pare, o titoli in valuta, mi pare). E se anche Hicsuntleones dovesse fare eccezione, e purtroppo non è così, i suoi risparmi li vorrebbe certamente “far fruttare”, ma possibilmente in settori che possano essere attinenti, contigui, di supporto all’economia locale. Purtroppo ci siamo ancora uomini e donne che guardano ammirati l’Europa e la globalizzazione, ma con ancora maggiore orgoglio e soddisfazione quelle realizzazioni – e sono tante e tutte sane – che nel ristretto e forse provincialistico ambito del nostro territorio riescono a concretizzarsi. Compreso questo nostro quotidiano online, che non sarà l’Herald Tribune ma nemmeno La Repubblica, eppure ha un suo seguito grazie anche al fatto che giornalisti come Hicsuntleones possono collaboravi e lettori attenti come Felice Garozzo possano intervenire.

 

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