IN ITALIA IN AUMENTO SIA I CASI DI TUMORE CHE LE GUARIGIONI

I dati mostrano che dal 2010 al 2015, purtroppo, il trend è in aumento del 15%: gli italiani con una diagnosi di tumore, recente o lontana nel tempo, sono passati negli ultimi 5 anni da 2 milioni 600 mila a 3 milioni circa.

Di contro, la nota positiva è che 1 persona su 4 è da considerarsi del tutto guarita in quanto ha riacquistato “la stessa aspettativa di vita della popolazione generale, cioè di chi non ha mai avuto una diagnosi di tumore”.

«Un italiano su 22 ha ricevuto una diagnosi di tumore nel corso della vita (…) Si tratta di un numero elevato, che corrisponde al 5% della popolazione del nostro Paese».

«Secondo i dati analizzati, il 27% degli italiani colpiti da tumore (20% dei maschi e 33% delle femmine) può essere considerato già guarito, e una grande quota del 73% restante è destinata a guarire».

Quante persone si ammalano di tumore? Quante guariscono? Dopo quanto tempo si guarisce?

Ecco le risposte per i 9 tumori più importanti (dati Ministero della Salute)

 

– Tumore della mammella – Nel 2010 erano 581.373 le donne, il 2% di tutte le italiane, che hanno avuto una diagnosi di tumore della mammella, sono circa 700 mila nel 2015.

Oltre il 50% di esse non morirà a causa della malattia, ma occorreranno quasi 20 anni affinché le pazienti raggiungano un’attesa di vita simile alle non ammalate. Una lunga attesa che fa sì che le donne già guarite siano il 16%.

– Tumori del colon retto – Nel 2010 erano 353.965 gli italiani che hanno avuto una diagnosi di tumore del colon retto, sono circa 430 mila nel 2015.

Oltre il 50% di essi non morirà a causa della malattia, il 40% se la malattia si è manifestata oltre i 60 anni di età. Occorreranno meno di 10 anni affinché i pazienti raggiungano un’attesa di vita simile ai non ammalati. Sono già guariti, il 30% dei pazienti maschi e il 44% delle femmine.

– Tumore della prostata – Nel 2010 erano 295.624 gli italiani che hanno avuto una diagnosi di tumore della prostata, sono circa 400 mila nel 2015.

Oltre il 40% di essi non morirà a causa della malattia anche se non è possibile definire una quota di già guariti in quanto i pazienti manterranno un eccesso di rischio di morte fino oltre 20-25 anni dalla malattia.

– Tumori della vescica – Nel 2010 erano 233.853 gli italiani che hanno avuto una diagnosi di tumore della vescica (80% maschi), sono circa 250 mila nel 2015.

Un terzo (32%) di essi non morirà a causa della malattia, oltre la metà se la malattia si è manifestata prima dei 60 anni di età. Occorreranno oltre 20 anni affinché i pazienti raggiungano un’attesa di vita simile ai non ammalati e, di conseguenza sono molto pochi (2%) quelli che possono essere considerati già guariti.

– Tumori della tiroide – Nel 2010 erano 116.485 gli italiani che hanno avuto una diagnosi di tumore della tiroide (78% femmine), un numero che si prevede in forte aumento nel 2015 a 160 mila persone. Circa tre quarti (74%) dei pazienti non morirà a causa della malattia, oltre il 90% se la diagnosi avviene prima dei 60 anni di età. Occorreranno meno di 5 anni affinché i pazienti raggiungano un’attesa di vita simile ai non ammalati. Sono già guariti tre quarti dei pazienti (l’81% delle femmine).

– Tumori di testa e collo – Nel 2010 erano 111.520 gli italiani che hanno avuto una diagnosi di tumore di testa e collo (77% maschi), un numero che si prevede rimanere costante anche nel 2015 pur se con un aumento della quota di donne.

Il 33% di essi non morirà a causa della malattia. Occorreranno da 15 a 20 anni affinché i pazienti raggiungano un’attesa di vita simile ai non ammalati. Sono già guariti un quarto dei pazienti (23% dei maschi e il 26% delle femmine).

– Linfomi non-Hodgkin – Nel 2010 erano 106.168 gli italiani che hanno avuto una diagnosi di linfoma non-Hodgkin (28 mila nelle forme croniche a piccoli linfociti, 26 mila a grandi cellule B e 20 mila linfomi follicolari), sono circa 130 mila nel 2015.

Il 24% di essi non morirà a causa della malattia. Per l’insieme dei linfomi non-Hodgkin non si raggiunge un’attesa di vita simile ai non ammalati prima dei 20 anni dalla diagnosi anche se le differenze di prognosi a lungo termine tra sottotipi sono molto rilevanti.

– Tumori dell’endometrio – Nel 2010 erano 102.088 le donne italiane che hanno avuto una diagnosi di tumore dell’endometrio, sono 110 mila nel 2015.

Oltre i tre quarti (78%) di esse non morirà a causa della malattia. Occorreranno una decina d’anni affinché le pazienti raggiungano un’attesa di vita simile alle non ammalate. Sono già guarite oltre la metà delle pazienti (53%).

– Melanomi cutanei – Nel 2010 erano 100.910 gli italiani che hanno avuto una diagnosi di melanoma cutaneo, sono circa 130 mila nel 2015.

Il 67% di essi non morirà a causa della malattia. Occorreranno circa 10 anni affinché i pazienti raggiungano un’attesa di vita simile ai non ammalati. Sono già guariti il 44% dei pazienti (36% dei maschi e il 51% delle femmine).

– Tutti i tumori (dato complessivo) – Nel 2010 erano 2.587.347 gli italiani (4,4% dell’intera popolazione) che in passato hanno avuto una diagnosi di tumore, sono circa 3 milioni nel 2015.

Le persone con una diagnosi di tumore da oltre 5 anni (lungosopravviventi) erano il 60% del totale dei pazienti, pari a oltre un milione e mezzo di persone, il 2,7% della popolazione italiana. I pazienti con un’attesa di vita simile a quella delle persone non affette da tumore, che definiamo già guariti, erano 704.648, pari al 27% di tutti i pazienti e all’1,2% degli italiani.

Scheda dati di tutti i tumori

AIRTUM (Associazione Italiana Registro TUMori): http://www.registri-tumori.it/cms/

 

                                                                   

C’è la risposta al commento

Il numero di casi di tumore è in crescita. I motivi sono molteplici.

– Fino a 5 anni anni fa ad es. i Registri Tumori accreditati erano 29 e ad essi aveva accesso solo il 35% della popolazione. Oggi se ne contano 40 (51% della popolazione). 
A breve saranno accreditati altri 18 Registri Tumori riuscendo così a coprire (a registrare cioè) circa il 70% della popolazione.
Il numero dei casi “registrati” quindi aumenta.
– Un altro aspetto riguarda anche il numero crescente di pazienti che sopravvivono dopo la diagnosi di tumore (per una sempre più precoce diagnosi e terapie più efficaci).
Questi pazienti, prima di una eventuale guarigione, quindi sono enumerati nei casi totali.
– Per l’allungamento della longevità: l’Italia ha una popolazione con età media molto alta;  l’invecchiamento è il più importante fattore di rischio per il cancro: la maggior parte dei tumori infatti si sviluppa in tarda età.
– Incidono tantissimo anche altri fattori che di recente stanno accentuandosi come il fumo, l’esposizione al sole, il consumo di alcol, un’alimentazione meno sana e sedentarietà (obesità)

– Ovviamente e non ultime tutta una serie di sostanze tossiche e cancerogene sempre più presenti nell’ambiente (inquinamento dell’aria, delle acque e degli alimenti); oltre ad altre forme di inquinamento, come quello acustico ed elettromagnetico. 

 

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