In India è inquinamento record. Apre il primo bar in cui respirare ossigeno a pagamento

In India apre il primo Oxygen Bar di New Delhi, città fra le più inquinate al mondo, visti i livelli record di smog registrati.

Per dare una mano ai cittadini immersi nell’aria insalubre, allora, ecco l’idea: aprire dei locali in cui si possa respirare, a pagamento, aria fresca. Una vera e propria terapia, che assomiglia a una specie di cura “aerosol”. Qui, però, a differenza di farmaci o gas termali, le persone inalano proprio aria pura ossigenata e aromatizzata, un bene raro nella capitale indiana. Scopriamo più da vicino questi luoghi singolari.

La trovata è nata dalla mente di Aryavir Kumar e Margarita Kuritsyna, rispettivamente 26 e 25 anni, due ragazzi che hanno deciso, per un prezzo di circa 4 euro (tra le 300 e le 400 rupie indiane), di offrire ai loro concittadini la possibilità di liberare per un po’ i polmoni dalle sostanze nocive che pervadono l’aria di New Delhi. L’aria pulita fornita negli speciali bar, denominata Oxy Pure, è particolarmente indicata per rimuovere tossine e radicali liberi dannosi, così come i batteri infettivi che rischiano di essere inalati a ogni respiro.

Non solo: stando a quanto dichiarato dai due, le inalazioni di ossigeno riescono anche ad alleviare stress, malumore e fatica, poiché immettono nel corpo ossigeno in quantità decisamente maggiori rispetto a quelle che respiriamo abitualmente.Quello dello smog, nell’enorme centro urbano orientale, è infatti un problema che ha assunto i contorni di una vera e propria emergenza, tanto da spingere le autorità a chiudere le scuole e a consigliare ai soggetti più deboli di non uscire da casa.

L’obiettivo dei due giovani, così, è quello di aprire sempre più locali che forniscano ossigeno nei luoghi più disparati della città, dalle stazioni agli aeroporti, passando per i centri commerciali.Oltre alle sedute stanziali di ossigenoterapia, i clienti di Kumar e Kuritsyna possono anche portare con sé, in pratiche lattine, il prezioso gas. Fa riflettere che l’ossigeno, un elemento essenziale per compiere un atto di sopravvivenza come il respiro, potrebbe diventare una sorta di “bene” a pagamento.

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