IN CONSIGLIO COMUNLE A MODICA UN’ORA DI QUESTION TIME

Quattro interrogazioni sono state affrontate nella question time del consiglio comunale che non ha affrontato l’argomento relativo alla discussione sul Piano triennale delle opere pubbliche

Presenti venti consiglieri il presidente del consiglio comunale Garaffa anticipa il ritiro del punto relativo alla discussione del piano triennale delle opere pubbliche così come deciso dalla conferenza dei capigruppo; il punto sarà discusso in uno al bilancio di previsione: per quanto concerne il conto consuntivo 2014 il collegio dei revisori daranno il loro parere il 22 ottobre e da lì l’iter nelle commissioni per la discussione sul documento finanziario.

Il consiglio si occupa della questione time che è aperta dal consigliere Ivana Castello con una interrogazione urgente sui debiti 2014 non riconosciuti e in particolare il debito con il Comune di Scicli i cui tempi di pagamento del debito non sono stati rispettati così come previsto dalla legge e quindi entro i trenta giorni dall’erogazione della rata di anticipazione.

Il sindaco risponde che il ritardo nei fatti ha determinato un vantaggio per il comune nei termini chiusi con la transazione che era l’unica condizione per pagare.

In modo diverso l’ente avrebbe pagato di più in termini d’interessi che era la vera questione per la quale non si chiudeva un accordo con l’ente sciclitano. Il 5 ottobre è stato erogato il primo mandato a favore del comune di Scicli di un milione e duecento mila euro.

L’interrogante si dichiara insoddisfatta e ritiene che non sia stata vantaggiosa per il comune di Modica. Dal 2013 il sindaco avrebbe dovuto lavorare sulla transazione e che le cose si sono mosse quando la Cassa depositi e prestiti ha informato che avrebbe ritirato le somme concesse. Denuncia che l’amministrazione si è tenuto in cassa le somme del D L  35, sapendo che per ogni giorno in più per trattenerle si pagano interessi. La Cassa ha scritto di recente che vuole essere restituiti i soldi non spesi. Per quanto riguarda l’atto transattivo con l’Ato l’entità delle fatture non corrisponde con i residui passivi con il quale si è chiuso l’accordo.

Il sindaco replica sostenendo che gli riesce difficile capire se il consigliere Castello fa gli interessi del comune di Scicli e dell’Ato visto i rilievi che illustra. Il sindaco rileva che preferisce pagare lo 0,5 per cento del passivo rispetto al 4,50 per cento richiesto dalla Cassa depositi e prestiti. L’accordo con Scicli è stato conveniente anche per quell’ente in quanto c’era la necessità di incamerare somme e programmare il credito.

Il consigliere Tato Cavallino interroga sulla crisi delle attività commerciale nel centro storico necessità di rivitalizzare il centro storico e propone tre cose: prevedere sgravi fiscali per gli operatori commerciali del centro storico; agevolare chi intende aprire attività commerciali nel centro storico con un progetto mirato; verificare se possibile rendere disponibili locali comunali che insistono nel centro storico compreso il palazzo ex Poste che per un attività commerciale importante.

Il sindaco ritiene che si possa lavorare con questa ipotesi per il prossimo anno perché per il 2015 si sono già varate delle agevolazioni per alcune categorie.

Valuta che la consistenza dei fitti che non si sono adeguati alla crisi generale hanno determinato la chiusura di alcune attività commerciali.

Il prossimo anno questa richiesta potrà essere attenzionata a beneficio di quelle aree dove la crisi è più forte. Quest’anno si è intervenuto a favore di chi ristruttura in centro storico ma tutta la materia sarà disciplinata da un regolamento che terrà conto di alcuni parametri che tengono conto dei bilanci delle singole aziende.

L’interrogante rileva il perimetro del centro storico deve essere il riferimento valutando la possibilità di intervenire negli immobili fatiscenti.

Il sindaco ritiene che sugli immobili fatiscenti non sia facile intervenire per raggiungere accordi perché ci si trova di fronte a proprietari plurimi.

Il consigliere Carmelo Cerruto in un’interrogazione denuncia che nel centro storico la posta non è recapitata evidenziando anche le vie dove questo accade. Ha potuto verificare che si registrano difficoltà nel recapitare la posta. In un incontro con i vertici regionali del servizio qualità regionale di Poste italiane era stato detto che tutto andava bene. Ancora oggi, a distanza di più di un anno le cose continuano a non andare bene tanto che gli interessati si sono rivolti a tutti gli istituti preposti per garantire il servizio. Invita il sindaco a intervenire per fare in modo che tale problema possa essere risolto con Poste italiane. La cosa diventa ancora più difficile quando va in ferie o è in malattia qualche portalettere.

Questa è una questione che intacca la vivibilità nel centro storico perché quello del recapito delle poste è un servizio essenziale.

Il sindaco ha potuto prendere ragguagli confrontandosi con il consigliere Arena che è una portalettere ed emerge che c’è una mancanza di personale. Nell’incontro con i vertici ha potuto appurare che Poste italiane gestiscono solo una parte del servizio perché il resto è governato da poste private. Rispetto alle cose dette in quella riunione, il sindaco ha chiesto una relazione scritta sullo stato di fatto e comunque è disposto a incontrare, anche la prossima settimana, un’altra volta i vertici di Poste italiane alla presenza dei consiglieri interessati al tema. Importante è portare esempi chiari di questo disservizio.

L’interrogante si dichiara disponibile anche se valuta che l’approccio deve essere più scientifico nel senso che non va valutato il semplice caso; sarebbe necessario avere invece una statistica dell’attività di consegna, lettere e raccomandate degli ultimi sei mesi e il numero dei postini impiegati. Valuta che il carico di lavoro di Poste italiane è ancora alto.

Il sindaco ritiene che per fare statistica abbia bisogno di un confronto; valutare una situazione di normalità per capire e valutare i ritardi. Ribadisce che gli serve anche un solo caso di disservizio per chiederne conto e ragione. Domani farà una richiesta a Poste italiane per capire i recapiti in città nell’arco di un anno.

Un’altra interrogazione è presentata da Alessio Ruffino sull’ex Albergo dei Poveri e chiede di sapere quali interventi sono previsti per la sua messa in sicurezza, per garantirne la disinfestazione e derattizzazione, per ripristinare la chiusura dei varchi di accesso al fine di non permettere che l’immobile continui ad essere un ricettacolo di immondizia e rifiuti vari e infine in che tempi la struttura possa essere restituita alla fruizione della città.

Il sindaco riferisce che c’è un finanziamento della Protezione Civile per una destinazione universitaria in termini di servizi di supporto. Chiusa la facoltà ha compulsato la Protezione Civile per completare gli interventi nello stabile per destinarlo a pubblica istruzione; informa che l’ex ospedale di San Martino potrebbe diventare un convitto comprensoriale.

L’interrogante invita il sindaco a perseguire su questa strada e l’ha anche sollecitato ad attivarsi per intervenire anche sull’immobile del Liceo Classico.

Il consigliere Ivana Castello presenta una interrogazione in cui rileva che i lavori su palazzo De Naro Papa sono stati sospesi il 21 dicembre del 2012 e ripresi l’8 agosto del 2013 e successivamente sono stati sospesi e non si capisce perché e chiede spiegazioni sullo stato dei lavori.

Il sindaco valuta che la sospensione dei lavori è dovuta alla scoperta di una precarietà della tenuta statica dei tetti e questo ha imposto la redazione di una variante; i lavori sono stati ripresi al fine di garantire la sicurezza del tetto.

Passata l’ora la seduta è sciolta.

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