Impiantato pacemaker senza fili a una bambina di 10 anni: importante contributo della Cardiologia di Ragusa

Un intervento di altissimo profilo scientifico segna un nuovo traguardo per la sanità siciliana e per la cardiologia pediatrica italiana. Al Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo “Bambino Gesù” di Taormina è stato impiantato con successo un pacemaker leadless, privo di fili, a una bambina di 10 anni affetta da una grave cardiopatia congenita.

Si tratta di una procedura particolarmente complessa e innovativa, resa necessaria dalle condizioni anatomiche della paziente, caratterizzate da un’alterazione della valvola tricuspide. Nei sistemi tradizionali, infatti, gli elettrocateteri devono attraversare proprio questa valvola, con il rischio di aggravare ulteriormente il danno cardiaco. Il nuovo dispositivo, invece, consente di regolare il battito cardiaco senza elettrodi e senza la creazione di una tasca chirurgica sottocutanea, eliminando così potenziali complicanze strutturali.

La bambina, che pesa 24 chilogrammi, era già stata sottoposta nei primi mesi di vita a un intervento cardiochirurgico e all’impianto di un pacemaker epicardico, i cui elettrodi nel tempo avevano smesso di funzionare anche a causa della crescita. Il nuovo pacemaker leadless, del peso inferiore ai 2 grammi e lungo circa 25 millimetri, è stato inserito attraverso una vena del collo e agganciato direttamente al muscolo dell’apice del ventricolo destro.

Il dispositivo ha iniziato a funzionare immediatamente, garantendo un ritmo cardiaco regolare senza interferire con la valvola tricuspide. Oltre ai benefici clinici, la soluzione offre anche vantaggi estetici e una maggiore qualità della vita per la giovane paziente.

L’intervento rappresenta una delle prime applicazioni al mondo di questa tecnologia in età pediatrica su pazienti di peso inferiore ai 30 chilogrammi, aprendo nuove prospettive per il trattamento delle cardiopatie congenite complesse. Una vera e propria frontiera della medicina, già diffusa negli adulti, che ora trova spazio anche nei bambini.

La procedura è stata eseguita dall’équipe composta da Paolo Guccione, Rosario Foti, Antonio Parlavecchio e Carlo Cardi, in collaborazione con Antonino Nicosia, direttore della Cardiologia dell’Ospedale di Ragusa, il cui contributo ha rafforzato il ruolo del territorio ibleo in un risultato di rilievo internazionale. Fondamentale anche il supporto anestesiologico di Enrico Iannace e Marco Cutini.

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