È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
Immigrazione: La provincia di Ragusa polo… d’attrazione
15 Gen 2010 16:42
L’incidenza di cittadini stranieri in Provincia è la più alta della Sicilia, è stato il 2008 l’anno in cui la pressione degli sbarchi è stata massima; sono arrivati infatti sulle coste siciliane circa 36.000 migranti.
Alcune migliaia sono sbarcate al porto di Pozzallo e sulle spiagge della costa iblea.
In Provincia si registra, secondo gli ultimi dati disponibili, la presenza di circa 16.000 stranieri regolarmente residenti. Questo significa che per ogni 100 persone, residenti nella Provincia di Ragusa, 4,5 sono stranieri. L’incidenza più alta in Sicilia, valutando anche che è il doppio rispetto ai contesti di Palermo, Catania e Messina.
Si tratta, tuttavia, di persone che risiedono sul nostro territorio da diversi anni e tutti in possesso di un regolare permesso di soggiorno. Persone che si sono trasferite con la famiglia per garantire a sé ed ai propri cari condizioni di vita migliore.
Lo stabilizzarsi di famiglie straniere nel territorio ibleo ha portato, dunque, anche ad un progressivo aumento di iscritti nelle scuole della Provincia di Ragusa con punte che arrivano a far registrare il 4,5%.
Il fenomeno migratorio è in costante aumento ed è una realtà difficile e molto delicata da trattare, una problematica da seguire con attenzione tracciando guide e indirizzi che possano efficacemente intervenire nel pieno rispetto delle persone e del territorio stesso.
Allo stato attuale, considerando pure questo momento di trasformazione che il territorio ibleo sta vivendo dal punto di vista politico ma anche economico e sociale, è molto difficile prevedere un futuro del fenomeno migratorio.
Gianna Dimartino
© Riproduzione riservata