IL WORKSHOP INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE PROSEGUE CON L’INDIVIDUAZIONE DEI SITI DEL CENTRO STORICO DI RAGUSA

Rotonda Maria Occhipinti ubicata in via Roma. Portico del Vescovado con annesso giardino. Piazza San Giovanni e palazzo Ina. Isolato urbano ex Teatro della Concordia. Ponte Nuovo e piazza Libertà. Area quartiere Carmine e Putie. Sono i sei siti dell’asse costituito da spazi che si snodano lungo la via Roma individuati dai promotori del workshop internazionale di progettazione “Un ponte tra le culture: dalla polis alla civitas” e che sono concepibili come possibili aree da riqualificare. Architetti e ingegneri, studenti dell’ultimo anno di corso o giovani architetti neolaureati o dottorandi in Master delle facoltà italiane di Architettura di Siracusa, Palermo, Milano e delle facoltà straniere di Parigi Sorbona, Madrid Politecnico, Algeri facoltà di Architettura, Tunisi facoltà di architettura, Stoccolma facoltà di Architettura, Accademia di Mendrisio, si stanno dando da fare, nell’ambito del laboratorio di progettazione voluto dall’Ordine degli architetti della provincia di Ragusa, dalla Fondazione Arch, dalla Cattedra Dialogo tra le culture della diocesi di Ragusa, in collaborazione con il Comune, per il recupero e la valorizzazione di alcune aree del centro storico superiore della città, luoghi di scambio di idee e di promozione sociale e spirituale. “I gruppi di lavoro degli studenti delle varie Università coinvolte – dice il presidente della Fondazione Arch, Gaetano Manganello – saranno seguiti da tutor che svilupperanno insieme con gli studenti i progetti proposti. Alla fine del lavoro del workshop, si svolgerà una presentazione dei risultati, con una premiazione del progetto più interessante ad opera di una giuria formata da esperti nelle tematiche del workshop”. Intanto, anche oggi, dalle 9 alle 18, le attività di laboratorio proseguiranno nelle aule didattiche dell’istituto teologico del Vescovado. Sempre oggi, poi, a partire dalle 18, ogni ora, nella sala del fondo antico, si terranno una serie di relazioni magistrali che saranno tenute dal prof. Edoardo Scognamiglio, della facoltà teologica dell’Italia meridionale di Napoli (parlerà di “E Dio vide che era cosa buona: alle origini dell’atto creativo”); dall’ing. Mariagrazia Leonardi dell’Università di Catania (“Rigenerazione del paesaggio urbano”); dal prof. Joao Machado dell’Accademia di Mendrisio (“Riuso, riuso, riuso”). Domani, invece, sempre nella sala del fondo Antico, a partire dalle 18, ogni ora, relazioneranno il prof. Giuseppe Falanga della facoltà teologica dell’Italia meridionale a Napoli (“La via pulchritudinis: arte e bellezza come splendore della verità”); il prof. Eugenio Morello del Politecnico di Milano (“Slow urbanism: bottom-up approaches towards the co-creation of urban renewal”); il prof. Zaira Dato dell’Università di Catania (“Centro storico: il progresso tra tutela e innovazione”).

 

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