IL VALORE DELLA CULTURA A COMISO

«L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento », dice l’art. 33, primo comma, della Costituzione. Questa norma di principio è da considerare la base della “costituzione culturale”, così come esiste una “costituzione politica” e una “costituzione economica”, ciascuna delle quali contribuisce, per la sua parte, alla costruzione della “tri-funzionalità” su cui si regge la società.

 Ancora una volta il Laboratorio Politico Berlinguer  torna sull’argomento per sottoporre alla cittadinanza la delicata e fondamentale questione della scarsa attenzione delle istituzioni  nei confronti del settore Cultura.  Il limitato impegno, che si registra verso questo strategico canale di crescita e di sviluppo, è di dominio pubblico ed è a dir poco imbarazzante ed inadeguato; ormai, a quasi due anni dal  mandato elettorale, è evidente il dato totalmente negativo che evidenzia la altrettanto deludente e pessima azione amministrativo-politica che si sta compiendo verso quello che rappresenta un’ asse di fondamentale importanza per Comiso, città denominata d’Arte e di Cultura.

Il Laboratorio evidenzia la necessità di un impegno utile ed esclusivo verso il mondo culturale a cui dedicarsi con urgenza puntando ad una reale crescita e ad  un concreto progresso per il futuro.

E’ indispensabile riportare alla   memoria la storia che la nostra antica città vanta, le ricchezze archeologiche e culturali che possiede, gli illustri nomi di G. Bufalino e S. Fiume ( di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita) a cui Comiso ha dato i natali,  ma che gli altri fortunatamente ben percepiscono, riconoscendone il giusto merito, molto più di quanto dimostra questa Amministrazione inietta di saper promuovere e preservare.

Nessuna rilevante iniziativa e nessuna progettazione e programmazione di sviluppo (ma ancor prima di tutela) pare venga ideata. Il centro storico andrebbe pensato come luogo dove fare e vivere la cultura e la storia, per portarlo all’attenzione della collettività, nell’auspicio che si possa individuare lì la sede di uno spazio culturale funzionale …..insomma un incubatore di arti dove creare un posto adeguato per confronti e attrattive di formazione e di crescita.

Impegnarsi per la collettività e impegnarsi a mantenere la delega  alla Cultura non vuol dire delegare qualcuno all’occorrenza per organizzare la sagra di quartiere o intrattenimenti che diventano spesso spot pubblicitari di  privati riempiendo il cartellone con qualche data in più, occorre,  che il Comune  si occupi dunque  della vera Cultura, che faccia rivivere e respirare i luoghi per eccellenza rappresentativi: la Biblioteca Comunale, la Fondazione,  i Musei, tutti gli spazi culturali…Manca un’opportuna azione strategica fatta di impegno costante, pensato e proiettato ad una crescita continua che si preoccupi di tessere relazioni e fortificare i rapporti con i Centri Culturali, le Associazioni, le Fondazioni che operano non solo a livello locale, ma anche a livello Provinciale, pensiamo  alla    Sovrintendenza,  ma alla stessa Regione…. Ma soprattutto manca tutto ciò che in realtà la Cultura merita,   manca un interesse razionale che le istituzioni in primis  dovrebbero avere il coraggio di perseguire.

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