IL TURSMO DESTAGIONALIZZATO A SCOGLITTI

Oggi, è luogo comune sentir parlare di turismo destagionalizzato quale attività parallela all’agricoltura per rilanciare e sorti della nostra economia. Per l’attuale A.C. sembra quasi un motto, uno slogan pubblicitario per dimostrare l’interesse verso la frazione, verso gli operatori turistici e, soprattutto, nei confronti di una parte dell’economia locale rappresentata dalla marineria. Tuttavia, poi, nei fatti, il tutto si traduce in pochi ed insufficienti operazioni di ordinaria amministrazione nel mese di luglio/agosto che non possono, di certo, modificare lo status quo ambientale di Scoglitti, né tanto meno migliorare le condizioni dei nostri operatori turistici che, spesso, vengono lasciati soli e costretti a subire i ritardi per la predisposizione dei servizi e per gli interventi di manutenzione. È difficile comprendere ed accettare questo atteggiamento, sfuggente, soprattutto ad opera del Sindaco che, come in questo caso, addirittura, si avventura in dichiarazioni a dir poco curiose, strane, tipo: “basta ritardi, la marineria ha bisogno di attenzione.” Poi, ancora, “..riguardo l’insabbiamento del porto di Scoglitti, invito gli uffici comunali ad attivarsi immediatamente per mettere gli organismi competenti in condizione d’intervenire. Non sono più tollerabili né ritardi, né ostacoli…..”. Come se le responsabilità di questi ritardi siano imputabili ad altri e non all’A.C. di cui egli stesso ne detta la tempistica.

Il porto di Scoglitti da qualche anno vive una fase delicatissima e di grande cambiamento grazie alle iniziative dei privati che lo hanno “trasformato” realizzando strutture ricettive in grado di ospitare anche i diportisti che provengono da altre località, stimolando, in particolare, un turismo estivo con ricadute positive sull’intera economia locale. Ci risulta che l’attracco di barche di una certa dimensione sia ancora fortemente limitato dal continuo insabbiamento del porto che coinvolge soprattutto la marineria locale. Sono anni che i nostri marinari lamentano tale disagio tanto che, pare, che la Capitaneria di Pozzallo, abbia intimato, da tempo, la chiusura del Porto nel caso in cui non si proceda a metterlo in sicurezza. Sarebbe un grave danno per i nostri pescatori. Siamo a conoscenza che il Genio Civile Marittimo abbia già predisposto un progetto esecutivo per eseguire alcuni lavori all’interno del porto e per metterlo in sicurezza. Che fine hanno fatto i 3,5 milioni del ribasso d’asta? Perché ancora si indugia nell’utilizzo di questi fondi?

È strano come l’A.C., da una lato, si dimostra disponibile all’impiego di ingenti risorse pubbliche per realizzare baracche non utilizzate dai pescatori e, poi, dall’altro, possa rimanere insensibile, per anni, all’allarme lanciato dai marinari che giornalmente sono costretti ad eseguire operazioni di ormeggio altamente pericolose? Sono trascorsi già diversi anni dal completamento del polo di ponente e, ad oggi, nulla sembra cambiato rispetto a prima. A dire il vero, sembra, che le difficoltà, spesso, non siano solo nell’attingere ai finanziamenti pubblici ma anche nell’impiegarli con tempismo. Il progetto di messa in sicurezza della riviera è un esempio palese di inefficienza. Che fine ha fatto il progetto? 4 anni di tira e molla fra Comune e ARPA per il progetto esecutivo. Quando i cittadini residenti vedranno le proprie abitazioni messe in sicurezza? 

 

 

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