IL TERRITORIO DI S. CROCE RIDOTTO AD UNA GRANDE DISCARICA A CIELO APERTO

Ecco lo spettacolo che tutti possiamo “ammirare” lungo  il tratto di strada che conduce Santa Croce a Punta Braccetto. Un vero e proprio scempio ambientale causato dalle discariche abusive. Ancora una volta i ragazzi dell’associazione culturale Libera…Mente di Santa Croce Camerina hanno segnalato alle autorità competenti e, nello specifico, alla Polizia Municipale, l’ennesima discarica abusiva appena fuori il centro abitato di S. Croce Camerina.

Questa stessa discarica, tempo addietro, era già stata precedentemente segnalata e opportunamente bonificata. Evidentemente, la bonifica dell’area, un terreno tra l’altro privato e senza recinzione, ha sortito l’effetto opposto, ha incentivato ancora di più i trasgressori a depositare nell’aria materiale di ogni genere. Vecchi copertoni, materiale di risulta, apparecchi televisivi, plastica, vetro, un grande quantitativo di polistirolo, vecchi materassi, sacchi di immondizia, ma, soprattutto, una cospicua quantità di cemento-amianto, sotto forma di lastre ondulate per la copertura di tetti e serbatoi d’acqua.

Questi ultimi sono i rifiuti più pericolosi. La presenza di manufatti in cemento-amianto (meglio conosciuto come “eternit”, dal nome del principale prodotto commerciale) genera apprensione e preoccupazione in considerazione dei rischi per la salute che possono derivare dall’esposizione a fibre di amianto in essi contenute. Occorre tenere presente che il rischio dipende dalla probabilità di rilascio di fibre di amianto in aria e nel suolo. Il cemento-amianto, trovato depositato nel sito, risulta frantumato a pezzi, questo perché chi ha voluto disfarsene avrà pensato bene di ridurre il volume per facilitare il trasporto, ma non ha tenuto conto dell’alto rischio che si corre per la salute.  Infatti, le fibre di amianto molto sottili, tendono a sfaldarsi dividendosi longitudinalmente, rimangono sospese in aria e vengono respirate. E’, quindi, necessario ridurre il più possibile l’inalazione e non disperderle nell’ambiente per eliminare il rischio di tumori (principalmente polmone, pleura, laringe).

Un’altra segnalazione, fatta dall’associazione Libera..mente, riguarda un’area tra il territorio di Santa Croce e quello di Ragusa e, precisamente, in contrada San Martino dove sorge proprio l’omonima fontana. La fontana di San Martino, fa parte della storia dei Santacrocesi, ed è legata soprattutto alla leggenda del ritrovamento della Statua di San Giuseppe, Patrono della città.

La fontana oggi è sepolta da un enorme quantitativo di materiale non solo di risulta, ma di ogni genere. Anche qui prevale soprattutto materiale riconducibile allo smaltimento delle serre, come recipienti di medicinali di classe pericolosa. Già, in occasione della manifestazione “Puliamo il mondo 2012”, il sito era stato proposto e segnalato a Legambiente come area da adottare, ma l’intervento sarebbe stato molto impegnativo, ma soprattutto da coordinare bene con le amministrazioni locali. Durante la stessa ricognizione sul territorio, sono state individuate altre due discariche entrambe in contrada “Comuni”: una essenzialmente composta da bottiglie di plastica, l’altra con svariato materiale di ogni genere, soprattutto con sacchi di immondizia.

L’associazione culturale Libera…Mente si è resa conto che la mancanza di sorveglianza attiva sul territorio non può che produrre questo effetto; infatti chiunque si senta legittimato, vedendo una discarica di queste dimensioni, può a sua volta gettare quello che vuole. Libera…mente, dunque, invita al rispetto delle normative già esistenti con le sanzioni previste. 

Bisogna, inoltre, intimare i proprietari dei terreni lasciati ed abbandonati, di recintare le proprie aree, per non facilitare la deposizione del materiale. Soprattutto, bisognerebbe ancora di più educare e sensibilizzate le persone con apposite campagne informative, far capire di non abbandonare e disperdere tutto questo materiale nocivo ed inquinante sul territorio.

Ormai i comuni sono obbligati ad avere un’area di raccolta, dove ogni cittadino può portare tranquillamente il materiale di cui si deve disfare, procedura separata per quanto riguarda il cemento-amianto. Sicuramente con adeguati appostamenti e con indagini appropriate si può comunque risalire ai soggetti che trasgrediscono la legge e inquinano il territorio, ma anche una mirata videosorveglianza può servire soprattutto da deterrente.

 

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