IL TAR DI CATANIA HA RESPINTO LA DOMANDA CAUTELARE PRESENTATA DALL’EX CONSIGLIERE COMUNALE PINO ASTA

 

Il Tar di Catania ha rigettato la domanda cautelare proposta con ricorso presentato dal consigliere comunale di Italia dei Valori, Pino Asta, avverso la deliberazione di decadenza per incompatibilità adottata dal Consiglio comunale di Pozzallo nella seduta del 9 dicembre 2012.

“Siamo alla farsa – aveva dichiarato Asta lasciando l’aula consiliare di Palazzo “La Pira” –  considerato che, da carnefice della politica, diventerò il martire della politica pozzallese. Mai nella storia di questo comune era stato fatto decadere un consigliere comunale. Io in questa causa non c’entro nulla. Ci ritroveremo tra 88 giorni, quando avrò vinto il ricorso”.

Il Tar, in prima battuta, gli ha dato torto, respingendo la richiesta di sospensiva del provvedimento adottato dal Consiglio comunale e dell’immediato reintegro nel ruolo e differendo ad altra data la discussione di merito. Asta ha anche chiesto un risarcimento danni di 500 mila euro, pari a quello preteso, nella causa civile pendente intentata nei suoi confronti, dall’amministrazione del tempo presieduta dal dott. Giuseppe Sulsenti.

Per la decadenza di Asta lo scorso dicembre hanno votato i consiglieri Sudano, Minardo, Giardina, Azzarelli, Mucia, Rosa, Barrera, Galazzo, Baglieri, Duri, mentre il presidente del Consiglio, Gianluca Floridia, ha preferito astenersi. Sei giorni prima della seduta decisiva, l’interessato  aveva inviato al sindaco, agli assessori e al presidente del Consiglio una nota con la quale li invitava a rinunciare agli atti di accusa.

“La lettera presentata da Asta – aveva precisato nel corso dei lavori consiliari il sindaco Luigi Ammatuna – serve solo a fare ulteriore confusione. La posizione dell’amministrazione comunale è quella di sempre. Premesso che tra il Comune ed il consigliere Asta è in corso una causa civile che, in base alla normativa vigente, concretizza nei suoi confronti una posizione irregolare, come peraltro denunciato da un cittadino pozzallese, il Consiglio non poteva non attivare la procedura prevista, invitando l’interessato a rimuovere le cause di incompatibilità. Non avendo adempiuto, è stato necessario procedere come per legge, fermo restando che sarà il competente Tribunale Amministrativo Regionale di Catania a pronunciarsi nel merito della questione”.

  

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it