IL SINDACO DIPASQUALE DEFINISCA LA DESTINAZIONE D’USO DI PALAZZO COSENTINI

La politica culturale della città deve basarsi anche sul positivo utilizzo dei nostri beni immobili, in primo luogo quelli Unesco, che in un’ottica di medio e lungo respiro dovranno contribuire a costruire in modo sempre più noto e condiviso l’identità culturale della città stessa.

Occorre un’ottica che rifiuti l’improvvisazione, gli interventi estemporanei, la tentazione dell’apparire mediatico affrontando spesso temi che promettono quello che non si è in grado di mantenere :riteniamo puramente strumentali a qualche presenza sui media gli appelli generici a politiche del turismo e dello sviluppo e a sinergie inesistenti o per le quali poi in consiglio non si fa nulla.

Ci appare invece necessario coinvolgere il Consiglio comunale,le associazioni culturali, le istituzioni nella eventuale diversa destinazione dei luoghi culturali della città (Musei, civiche raccolte, auditorium ed altro…)

L’utilizzo funzionale dei nostri monumenti e di tutte le strutture connesse dovrebbe mirare a costruire una “rete” culturale riconoscibile, ricca di significati e di progettualità che, purtroppo, non riusciamo ad intravedere in diversi atti amministrativi posti in essere anche di recente.

In molti casi rimangono irrisolti problemi di arredo, sicurezza, inventari aggiornati….In altri si assiste a variazioni di “fatto” delle destinazioni progettuali. Ne è un esempio Palazzo Cosentini.

 

Rispetto al suddetto Palazzo chiediamo al Sindaco:

 

la destinazione prevista nel 2006 “Laboratorio di diagnostica dei monumenti e centro di cultura bizantina dell’area del Mediterraneo” (Tra l’altro non condivisa da alcuni esperti) è ancora valida?

La somma prevista per la spesa (Risorse assegnate dal Dip.to Reg.le LL.PP. con D.D.G. n.1538 del 23 ottobre 2007 per un importo complessivo di progetto di € 1.971.779,66 di cui € 1.293.806,08 per lavori a base d’asta, comprensivi di € 5.017,28 per l’attuazione dei piani per la sicurezza non soggetti a ribasso) è stata interamente utilizzata?;

Vige tutt’ora l’Intesa con il Dipartimento di Archeologia e storia dell’arte dell’Università degli studi dei Calabria?

Detta intesa prevede il coinvolgimento di esperti locali forniti di specifici titoli di studio e professionali?

Per quali motivi “la diversa e assoluta temporanea utilizzazione” del Palazzo perdura a tutt’oggi e da quanto tempo ?

Vi sono, ed eventualmente quali,atti concreti e formalizzati di variazione della destinazione d’uso  o di riattivazione delle intese sottoscritte ?

 

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