IL SINDACO DI SCICLI VENTICINQUE CONSEGNA AL PAPA UNA CROCIFISSIONE DI CRISTO DIPINTA DA PIERO GUCCIONE

Il sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque, ha portato a termine la missione romana, consegnando nelle mani di S. Santità Benedetto VXI a Castel Gandolfo in Roma, un pastello dell’artista Piero Guccione, un d’Apres di Velasquez, la Crocifissione di Cristo. Ieri, mercoledì 3 agosto, il Papa è apparso puntuale alle 10.30, dal portone di Castel Gandolfo. Con passo spedito e sicuro, in solitudine, Benedetto XVI è entrato in piazza dirigendosi verso le transenne e ha salutato i cinquemila fedeli accorsi alla sua udienza generale. Tra loro una cinquantina di sciclitani che hanno voluto esserci. Il Papa torna indietro e si siede. Legge per 23 minuti, in quattro lingue, un invito: “Durante le vacanze perché non scoprire la Bibbia?” Termina l’udienza dopo appena mezzora, fra applausi, preghiere, canti religiosi venati dai dialetti di tutto il mondo; Sua Santità fa ritorno nel cortile del palazzo della residenza estiva, per ricevere alcuni ospiti. Poche persone, due coniugi giapponesi, il sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque, e il prof. Bruno Ficili. Il sindaco ha consegnato nelle mani di Sua Santità Benedetto XVI un pastello di Piero Guccione, un d’Apres di Velasquez, la Crocifissione di Cristo. Benedetto XVI ha mostrato di conoscere e apprezzare le opere del maestro di Scicli ed è rimasto colpito dalla luce radiosa e solare dell’insolita Passione: una luce che sembra annunciare la Risurrezione, tanto è positivistico il momento di dolore ritratto da Guccione. Il sindaco Venticinque ha quindi chiesto a Papa Benedetto di pregare per Scicli. Sua Santità ha assicurato un proprio pensiero per la comunità sciclitana e ha fatto dono al sindaco di una corona del rosario. Quindi il prof. Bruno Ficili ha consegnato al Pontefice il Manifesto per la Pace siglato Scicli nella scorsa primavera. Un appello ai Capi di Stato di tutto il mondo perché dichiarino in ogni luogo e in ogni tempo il cessate il fuoco. Sorridente, in atteggiamento di grande empatia, il Papa si è intrattenuto successivamente con due ospiti giapponesi, che gli hanno fatto dono di una bambola d’oro. In piazza, fuori, i fedeli della comunità religiosa sciclitana “Eccomi, manda me”, e diversi cittadini partiti da Scicli e che hanno voluto assistere all’udienza generale al termine della quale si è svolto il momento privato destinato agli ospiti.

 

                            Durante le vacanze leggete la Bibbia

 

Cari fratelli e sorelle!

“Sono molto lieto di vedervi qui in piazza in Castel Gandolfo e di riprendere le udienze interrotte nel mese di luglio. Io vorrei continuare con il tema che abbiamo iniziato, cioè una «scuola di preghiera», e anche oggi, in un modo un po’ diverso, senza allontanarmi dal tema, accennare ad alcuni aspetti di carattere spirituale e concreto, che mi sembrano utili non solo per chi vive — in una parte del mondo — il periodo delle ferie estive, come noi, ma anche per tutti coloro che sono impegnati nel lavoro quotidiano.

Quando abbiamo un momento di pausa nelle nostre attività, in modo speciale durante le vacanze, spesso prendiamo in mano un libro, che desideriamo leggere. È proprio questo il primo aspetto, su cui oggi vorrei soffermarmi. Ognuno di noi ha bisogno di tempi e spazi di raccoglimento, di meditazione, di calma… Grazie a Dio che è così! Infatti, questa esigenza ci dice che non siamo fatti solo per lavorare, ma anche per pensare, riflettere, oppure semplicemente per seguire con la mente e con il cuore un racconto, una storia in cui immedesimarci, in un certo senso «perderci» per poi ritrovarci arricchiti.

Naturalmente molti di questi libri di lettura, che prendiamo in mano nelle vacanze, sono per lo più di evasione, e questo è normale. Tuttavia, varie persone, particolarmente se possono avere spazi di pausa e di relax più prolungati, si dedicano a leggere qualcosa di più impegnativo. Vorrei allora fare una proposta: perché non scoprire alcuni libri della Bibbia, che normalmente non sono conosciuti? O di cui forse abbiamo ascoltato qualche brano durante la Liturgia, ma che non abbiamo mai letto per intero? In effetti, molti cristiani non leggono mai la Bibbia, e hanno di essa una conoscenza molto limitata e superficiale. La Bibbia — come dice il nome — è una raccolta di libri, una piccola «biblioteca», nata nel corso di un millennio. Alcuni di questi «libretti» che la compongono rimangono quasi sconosciuti alla maggior parte delle persone, anche buoni cristiani. Alcuni sono molto brevi, come il Libro di Tobia, un racconto che contiene un senso molto alto della famiglia e del matrimonio; o il Libro di Ester, in cui la Regina ebrea, con la fede e la preghiera, salva il suo popolo dallo sterminio; o, ancora più breve, il Libro di Rut, una straniera che conosce Dio e sperimenta la sua provvidenza. Questi piccoli libri si possono leggere per intero in un’ora. Più impegnativi, e autentici capolavori, sono il Libro di Giobbe, che affronta il grande problema del dolore innocente; il Qoèlet, che colpisce per la sconcertante modernità con cui mette in discussione il senso della vita e del mondo; il Cantico dei Cantici, stupendo poema simbolico dell’amore umano. Come vedete, questi sono tutti libri dell’Antico Testamento. E il Nuovo? Certo, il Nuovo Testamento è più conosciuto, e i generi letterari sono meno diversificati. Però, la bellezza di leggere un Vangelo tutto di seguito è da scoprire, come pure raccomando gli Atti degli Apostoli, o una delle Lettere.

In conclusione, cari amici, oggi vorrei suggerire di tenere a portata di mano, durante il periodo estivo o nei momenti di pausa, la santa Bibbia, per gustarla in modo nuovo, leggendo di seguito alcuni suoi Libri, quelli meno conosciuti e anche quelli più noti, come i Vangeli, ma in una lettura continuata. Così facendo i momenti di distensione possono diventare, oltre che arricchimento culturale, anche nutrimento dello spirito, capace di alimentare la conoscenza di Dio e il dialogo con Lui, la preghiera. E questa sembra essere una bella occupazione per le ferie: prendere un libro della Bibbia, così avere un po’ di distensione e, nello stesso tempo, entrare nel grande spazio della Parola di Dio e approfondire il nostro contatto con l’Eterno, proprio come scopo del tempo libero che il Signore ci dà”.

 

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