Il sindaco Aiello si intesta, economicamente, il restauro del Crocifisso abbandonato

Non solo lo fa recuperare da un vecchio magazzino di palazzo Iacono, lasciato lì in stato di degrado e di abbandono, ma anzi si incarica di pagarne il restauro. E’ la storia a lieto fine di un Crocifisso di cartapesta, posto su una croce lignea, che sarà donato alla Basilica di San Giovanni Battista dove troverà, assicurano gli amministratori, una “idonea collocazione per esaltarne tutte le pregevoli caratteristiche”.


Destinato a rimanere fra le vecchie cose, ecco che risorge. Il protagonista di questa insolita storia è il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello. Il fatto potrebbe rimanere, con tutto rispetto, nella sfera privata di un cittadino e di un amministratore, in questo caso il sindaco, ma poiché è contenuto in un atto pubblico, scegliamo di raccontarlo.

L’impegno di Aiello a farsi carico da privato cittadino della spesa del restauro, escludendo quindi oneri economici per l’ente, è contenuto in una delibera di giunta corredata dalla scheda tecnica del Crocifisso di cartapesta rinvenuto in un magazzino del palazzo municipale in pessimo stato di conservazione. Lasciato lì, forse a marcire fra arredi ed oggetti in abbandono, nonostante fosse inserito nel registro dei beni mobili dell’ente fin dal 2018 e nonostante, per esso, si rendesse necessario un lavoro di restauro particolarmente qualificato.

La storia del Crocifisso che sarà restaurato


La scheda tecnica redatta dall’architetto Gioacchino Sortino, dipendente comunale in servizio presso la direzione territorio e patrimonio dell’ente di palazzo Iacono. Etichetta di catalogazione n. 9337 del 28.05.2018. Cristo crocifisso realizzato in cartapesta e tecnica mista (con molta probabilità tela e colla). Databile Sec. XVIII, manifattura siciliana. Croce in legno non coeva. Il Cristo, raffigurato morto, presenta le braccia snodabili connesse al tronco tramite una membrana (verosimilmente cartapecora), dettaglio che fa presupporre il suo utilizzo per le funzioni del Venerdì Santo. La testa presenta tracce di una parrucca, tipicamente utilizzata nell’iconografia del Cristo di influsso spagnolo, per accentuare, insieme alle escoriazioni della pelle, un drammatico realismo. Con molta probabilità è stato sottoposto a ridipintura ottocentesca. Dimensione dell’opera: cm. 110 x 225.

Quale la provenienza?

Da fonti verbali – si legge nella nota alla scheda tecnica del 2018 – il Crocifisso risulta provenire dalla chiesetta dell’antico Cimitero di Vittoria per poi essere trasferito nella Cappella del nuovo Cimitero e
da lì spostato di recente nella sede comunale di palazzo Iacono in attesa di un necessario ed indispensabile restauro per una corretta conservazione dell’opera. Restauro atteso e con esso la ricollocazione per ammirarne la bellezza.

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