IL SINDACATO PROVINCIALE GIOIELLIERI SI UNISCE AL CORO DI CHI CHIEDE LA REVISIONE DEL LIMITE PER IL CONTANTE SPENDIBILE

Dopo che il Governo Monti ha introdotto il limite di 999 euro di contante spendibile e la soglia di 3.600 euro oltre la quale scatta la “tracciabilità”, sono molti i gioiellieri che, per intercettare i clienti che vanno oltre confine, hanno deciso di trasferire la propria attività all’estero. Una situazione che non si è ancora verificata con punte di evidenza anche dalle nostre parti ma che rischia, comunque, di diventare un problema non da poco. “Anche perché – afferma il presidente provinciale del sindacato gioiellieri aderente a Confcommercio, Enzo Buscemi – l’attuale Governo nazionale aveva promesso di rivedere il limite. Ma ancora non ha attuato alcun provvedimento in questo senso. E poi, in numero sempre crescente, dalle nostre parti, vanno ad acquistare a Malta. Ma che senso ha una decisione che rischia di gettare sul lastrico una intera categoria? Del resto, come sottolinea anche il direttore nazionale di Federpreziosi, Steven Tranquilli, basta un volo low cost per andare a fare acquisti a Londra. Proprio da uno studio Federpreziosi è emerso che il cinquanta per cento delle persone fa acquisti in contanti e secondo dati della Banca d’Italia di due anni fa viene effettuato in questo modo l’ottanta per cento delle transazioni. Non chiediamo di togliere i limiti, ma di rivederli a livelli europei visto che la nostra soglia è la più bassa del continente e sta facendo perdere al Paese cifre considerevoli in termini di tasse e Iva”.

 

 

 

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