IL SINDACATO A FIANCO DELLA PROVINCIA PER SUPERARE LA CRISI

Autostrada Ragusa-Catania, autostrada Siracusa-Ragusa Gela, Aeroporto di Comiso, Porto di Pozzallo, infrastrutture in Provincia di Ragusa. Un elenco di motivi di lotta che la Cgil regionale fa sua a partire dal 26 marzo prossimo con una serie di battaglie a scadenza periodica che davvero hanno mostrato il vero volto del sindacato nelle rivendicazioni economiche e sociali di questo estremo lembo di territorio siciliano. Finalmente Michele Pagliaro segretario generale della Cgil siciliana con il supporto dei segretari generali di categorie interessate alle infrastrutture Tarantino e Spano nonchè il segretario provinciale Giovanni Avola con delle brevi e ficcanti relazione hanno messo a nudo le rivendicazioni della popolazione iblea che sta per perdere i connotati di una provincia virtuosa perchè i dati macroeconomici sono davvero preoccupanti.

Ed allora la battaglia comincia adesso perchè i vari Tremontii e soci facciano quello che devono fare e cioè il loro dovere per firmare le varie carte che assieme alle altre 41 autorizzazioni già pronte diano il via alle opere infrastrutturali necessarie anche per la sopravvivenza dei lavoratori iblei. Insomma una determinazione che non vedevamo da tempo nel sindacato e che abbiamo salutato con grande soddisfazione perchè a cominciare da sabato prossmo possano avviarsi assieme agli Stati generali della provincia le lotte sacrosante per la rinascita di questa provincia unica in Italia a non avere ad esempio un metro di autostrada.

Anche dalle altre forze politiche arrivano segnali di battaglia per cui siamo convinti che questa è la volta buona per far capire a Roma ed a Palermo che non siamo  “babbi” come si è sempre ritenuto e che gli iblei se tirano fuori le unghie saranno guai per le forze politiche che vengono ad attingere voti fregandosene delle esigenze del territorio. La Cgil ha dimostrato, anche se solo a parole lunedì mattina, di esserci e speriamo che ci siano anche gli altri per una azione corale i cui risultati verranno molto presto. Ognuno faccia la sua parte per uscire da questa tremenda crisi. A noi il compito di indicare all’opinione pubblica che se ne frega e chi no!

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