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IL SANTA CROCE FUORI CASA PAREGGIA MA MERITAVA LA VITTORIA
30 Ott 2016 21:39
Marcatori: 20’ Messina, 45’Garufi (rig)
DAGATA: Sicali, Cannizzo (2’Molino), Napoli, Torre, Leonardi, Indelicato, Rosignoli, Siciliano, Cenzarella, Fisichella, Garufi. All.re
SANTA CROCE: Annese, Guglielmino (80’ Baeli), Ravalli, Giarrizzo, Alma, Pianese, Iozzia, Hydara, Messina, Scudera, Castania. All.re Lucenti.
Arbitro: De Francesco di Messina.
Note. Ammoniti: Torre, Leonardi, Indelicatoe Mirabella (D); Iozzia, Hydara, Pianese e Scudera (SC).
Catania, 30/10/2016
Pareggio pieno di recriminazioni per il Santa Croce contro i catanesi del Dagata che devono ringraziare la magnanimità e, forse, una certa parzialità del direttore di gara che ha ceduto molto alle pressioni dei giocatori locali e dell’ambiente dentro e fuori del campo. Un risultato bugiardo quindi per il Santa Croce perché la formazione catanese non ha mai costruito per tutti i novanta minuti azioni da gol che possono definirsi tali mentre il Santa Croce ha sempre tenuto in mano il pallino del gioco e creato le migliori e più chiare occasioni da rete. Alla formazione allenata da Lucenti rimane solo la soddisfazione di aver racimolato almeno un punto in un campo ostico dove tutte le squadre hanno subito la sconfitta e una sola il pareggio. Primo tempo di superiorità del Santa Croce che imponeva il suo gioco lineare e concreto producendo il vantaggio e altre occasioni da rete nella prima frazione di gioco. Locali invece impalpabili e incapaci di creare azioni da rete o di rendersi pericolosi in area avversaria e che, con sorpresa, nel finale di tempo ricevevano un regalo dal direttore di gara. Dopo venti minuti iniziali di pressione nella metà campo ospite, il Santa Croce passava al 20’ in vantaggio con Messina che, lanciato da Iozzia, dribblava due difensori e insaccava. Due minuti dopo Scudera, solo davanti al portiere veniva fermato da un fuorigioco inesistente decretato da una assurda decisione del direttore di gara. L’episodio a sfavore però non demoralizzava i biancoazzurri che continuavano a tempestare di gioco e di azioni offensive la difesa locale. Al 35’ altra azione da rete di Scudera che dribblava ancora due difensori ma il tiro a botta sicura finiva alto. Al 45’ seconda, assurda decisione dell’arbitro De Francesco. Da un tiro da calcio d’angolo interveniva il portiere biancoazzurro Annese che bloccava la palla su un attaccante locale che finiva a terra. Il direttore di gara messinese riteneva ci fossero gli estremi di un fallo del portiere biancoazzurro sull’attaccante catanese e dava il rigore che Garufi trasformava. Nella ripresa il Dagata continuava a basare la partita sul nervosismo, la pressione verso la terna arbitrale e i lanci lunghi a liberare. Santa Croce invece che organizzava sempre azioni di rilievo, tenendo in mano il centrocampo e il gioco. Le occasioni da rete però il Santa Croce le ha avute ma le ha però sciupate incredibilmente. Al 25’ Castania attuava lo schema su calcio di punizione con la palla che scavalcava la barriera e finiva sotto porta a Scudera che sparava a lato. Tre minuti dopo ancora Castania dava una allettante palla in area a Scudera con un cross dalla fascia. Il giocatore gelese interveniva di testa a botta sicura ma deviava alto. Il Santa Croce lascia la testa della classifica ma rimane in zona play off e comunque fra le migliori squadre del torneo. (f.d.)
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