IL REGOLAMENTO SULLE UNIONI CIVILI ARRIVA LUNEDI’ IN AULA A RAGUSA

 “E’ a un passo dall’esame d’aula, forse lunedì 20 gennaio, l’istituzione del registro amministrativo delle Unioni civili. Ecco perché ritengo opportuno lanciare un ulteriore appello alle forze presenti in seno al civico consesso affinché ciascuno valuti con la massima attenzione il regolamento e si assuma in pieno la responsabilità etica e politica sulle scelte che saranno fatte”. Lo dice Mario Chiavola, presidente dell’associazione “Ragusa in Movimento”, con riferimento al passaggio, che potrebbe diventare epocale per la città, contrassegnato dalle indicazioni che dovranno normare la delibera già adottata dalla Giunta municipale il 2 ottobre scorso. “Riteniamo, in primo luogo – continua Chiavola – che la nostra città non sia stata messa nelle debite condizioni di approfondire la delicatezza di un tema che rischia di avere un impatto profondo sul nostro tessuto sociale. Nessuno si è preoccupato di promuovere incontri, conferenze, dibattiti, di attivare confronti articolati per comprendere a che cosa potremmo andare incontro. Piuttosto, il regolamento approda in Consiglio comunale e rischia di passare così, senza colpo ferire. Ci saremmo attesi, ma lo abbiamo già detto in altre occasioni, una serie di commenti da parte delle istituzioni religiose, delle altre associazioni, dei partiti politici, di organismi di vario tipo. E invece niente. Tutto è rimasto in silenzio. Come se nulla fosse. Ricordiamo che l’istituzione di questo registro non è altro che un modo per regolamentare la convivenza tra due persone legate da un vincolo sentimentale. A queste l’amministrazione comunale fornisce la possibilità di accedere ai benefici in materia di diritto della casa e di servizi sociali, ponendo la massima attenzione così più ai diritti che ai doveri, favorendone pertanto lo sviluppo e mettendole in competizione con la famiglia creatasi per mezzo del matrimonio, a cui, allo stato attuale, sono già destinate risorse molto limitate, o addirittura nulle. La conseguenza più immediata è che tutto ciò alimenterà il rifiuto del matrimonio, che come sappiamo oltre ad essere un vincolo morale e materiale implica tutta una serie di diritti e di doveri nei confronti della comunità, a favore invece di un “contratto alternativo” che ne assicura solo le protezioni che ne derivano. Ribadiamo che questo regolamento comunale è destinato a creare sicuramente ulteriore disordine e confusione dal punto di vista fiscale, previdenziale, sociale ma in particolare influirà negativamente sull’istituzione della famiglia, cellula primaria della società, causando la sua conseguente svalutazione. Ecco perché chiediamo a tutti di riflettere con la massima attenzione su ciò che sta accadendo e sul voto che dovrà essere effettuato nei prossimi giorni in aula”.

 

 

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