Il Ragusa Calcio continua a perdere. Fuori da Coppa Italia

Il Città di Ragusa battuto in modo netto, ieri sera, al Falcone-Borsellino di Paternò e, di conseguenza, anche alla luce del risultato maturato nella gara di andata, eliminato dalla Coppa Italia. La squadra allenata da Filippo Raciti si è mossa al piccolo trotto, cercando soprattutto di preservarsi in vista di uno degli appuntamenti decisivi di questa parte della stagione, la gara contro l’Adrano in trasferta di domenica prossima. Gli azzurri hanno subito quattro reti dai locali e ne hanno realizzate due nel finale grazie a Manfrè. “Non era certo questa la gara che volevamo vincere – sottolinea Raciti – anche se non l’abbiamo affatto snobbata e, anzi, merito al Paternò che si è imposto perché molto più determinato. Siamo scesi in campo con cinque giocatori nati nel Duemila. Siamo partiti in tredici. Priola e Rimmaudo erano infortunati, Marchese squalificato e Gennaro non l’ho voluto rischiare. Ha giocato anche un terzino destro, Tavolino, classe 2001, mentre il secondo portiere, che è entrato in campo nella ripresa, anche lui nato nel Duemila, ha perfino parato un calcio di rigore. Con la testa, e anche con le gambe forse, eravamo già concentrati sul prossimo match che per noi diventa una sorta di gara spartiacque. Non possiamo sbagliarla. Dobbiamo ritornare a fare punti. Sono fondamentali per la nostra classifica. Per cercare di riavviare la marcia che ci può condurre verso la salvezza”. Contro Adrano Raciti dovrebbe avere a disposizione l’intero organico, compreso l’infortunato Rimmaudo sulla via del recupero. Che, invece, sarà quasi impossibile per Priola che, quindi, non potrà fare parte del gruppo. “Per l’Adrano e per noi sarà una partita da ultima spiaggia – continua l’allenatore – e quindi dovremo stare attenti, sarà necessaria la massima concentrazione e determinazione. Speriamo davvero di potere arrivare a ottenere tutti i riscontri che si rendono necessari per ricominciare a sperare in una stagione assolutamente più in linea con le aspettative di tutto l’ambiente. Noi ci crediamo e chiediamo che tutti quanti possano procedere verso la stessa direzione. I ragazzi stanno facendo cose straordinarie. E possiamo davvero sperare che qualcosa cambi nella maniera che tutti ci attendiamo. Dobbiamo rimanere uniti e coesi. Solo così possiamo sperare nel meglio”.

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