IL PRESIDENTE RIGGIO E IL SOTTOSEGRETARIO REINA TRANQUILLIZZANO I RAGUSANI

Il 31 agosto prossimo a Roma è fissata la riunione dei diversi organismi che presiedono alla stipula del protocollo di intesa per il passaggio del sedime aeroportuale di Comiso dal Ministero della Difesa al Comune ibleo. Una tappa determinante per potersi dedicare successivamente alla definizione delle altre pratiche per il “decollo” vero della infrastruttura iblea. Lo hanno detto con tanta chiarezza ed altrettanta “sicurezza” sia il presidente dell’Enac (Ente aviazione civile) Riggio che il sottosegretario Reina che anzi da buon catanese ha tranquillizzato i giornalisti e tutti i presenti che non ci dovrebbe essere alcuno a “tramare” contro l’aeroporto degli Iblei.

Successivamente il 14 settembre si dovrà dare il via ad un’altra fase della operazione avvio dell’attività dello scalo di Comiso che si  concluderà con la classicazione dello scalo stesso e la effettiva attività di trasporto passeggeri. Insomma ieri mattina c’era un certo ottimismo anche nel sindaco di Comiso Alfano e nel presidente della provincia Antoci che si è beccato alcuni rimproveri perché non ha invitato le deputazioni nazionale e regionale iblee, ma la prudenza aleggiava intorno alla riunione anche se Riggio ha dichiarato che fino alla sera prima con il Presidente Lombardo aveva avuto un lungo e “ cordiale” colloquio nel corso del quale sono state chiarite alcune “anomale” situazioni. E che ci siano o ci siano state anomalie in tutte le procedure dell’Aeroporto degli Iblei ce lo siamo detto tante volte ma forse senza quelle “forzature” non si sarebbe arrivati, sia pure lentamente al punto in cui siamo.

Ora bisogna però abbandonare ogni polemica e lavorare insieme perché la strada non è per nulla definitiva in quanto se il 31 agosto si firmerà ed il 14 settembre si definiranno le procedure per far partire lo scalo, allora ben si può dire di essere in dirittura purché si trovino gli oltre settemilioni di euro l’anno per i servizi di Vigili del fuoco, Polizia di frontiera, Carabinieri, dogane, assistenza al volo, etc necessari per l’attività aeroportuale e, soprattutto, si individui chi deve cacciarli questi soldini essendo l’aeroporto “privato” come se una così grande infrastruttura, ancorché gestita da un società mista pubblico-privato (Soaco ed Enti pubblici) non riguardasse anche lo sviluppo economico, sociale e persino culturale di una grande area e persino della Sicilia intera atteso che nei progetti di sviluppo dell’area Mediterranea si deve arrivare a 20 milioni di passeggeri l’anno cui anche Comiso deve contribuire sia pure in piccola parte rispetto ai dieci milioni di Catania ed a quelli di Palermo e Trapani Birgi. Infine alla domanda maliziosa del vostro cronista ( che molti però a Ragusa si fanno) se Catania (leggi Sac e quindi Soaco) abbia interesse a che Comiso non “decolli”, ha risposto il sottosegretario Reina che ha detto più o meno testualmente che no! ; cioè che una società che investe un mare di soldi non può poi remare contro per il non funzionamento della struttura e che anzi occorre fare sinergia per far crescere Catania e far decollare Comiso. E noi ci stiamo anche perché i catanesi ci sono talmente simpatici che non possiamo considerarli nostri “nemici”.

La prima conferma di ciò si potrà avere il 31 agosto prossimo. Se non si firmerà il protocollo vi diremo noi nomi e cognomi dei nostri nemici (anche catanesi residenti a Palermo) con buona pace del catanese Reina e del palermitano Riggio, del comisano Alfano e del ragusano Antoci. (Franco Portelli)

 

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