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IL PRESIDENTE AURELIO GUCCIONE: “I NUOVI POVERI NON CERCANO PIÙ L’OBOLO MA NUOVE CERTEZZE E SERVIZI ACCESSIBILI”
16 Set 2011 10:27
“Occorre lavorare insieme in vista di una programmazione diversa di un welfare che sia più attento alle dinamiche economiche e sociali del territorio”. È questo l’invito e l’auspicio che parte da Aurelio Guccione, presidente del Consorzio “La Città Solidale”, una realtà che raggruppa 21 cooperative della provincia iblea.
“Sento l’esigenza di affermare – spiega Guccione – che la nostra presenza, così come quella di tutte le realtà cooperativistiche, deve essere indispensabile nei tavoli di concertazione che hanno a che vedere con lo sviluppo economico. Sono le cooperative, infatti a creare lavoro, occupazione e sviluppo in un momento in cui le imprese del profit fanno ricorso agli ammortizzatori sociali. Le imprese, proprio nell’inseguire spesso logiche di lucro e di disattenzione sociale, hanno contribuito a creare una fascia di disagio con ricadute economiche tremende. Noi, invece, riusciamo a tenere la rotta e, dunque, vogliamo essere presenti in fase di programmazione e di sviluppo. Non siamo soggetti avulsi dal mondo produttivo”. Una critica al sistema delle imprese che, però, non intende ignorarne il ruolo positivo. “Il ruolo delle imprese profit è primario ed importantissimo. Bisogna considerare, però, che sono le cooperative, specie quelle sociali, il vetro punto di forza per uscire dalla crisi. Le imprese, come è giusto, investono sul capitale. Noi investiamo per una più equa ridistribuzione de lavoro e delle risorse economiche di fatto gettando le basi per una ripresa economica. E’ necessario creare una rete virtuosa di rapporti con il mondo delle imprese e con quello delle Pubbliche amministrazioni. Le cooperative, se usate bene, rappresentano una opportunità da sostenere”.
Di primo piano il ruolo che spetta alle pubbliche amministrazione e agli enti locali nel favorire processi virtuosi di sviluppo.
“I Comuni e gli enti locali in genere – sottolinea Guccione – hanno il dovere di dotarsi di strumenti e programmi socio sanitari all’altezza delle esigenze del territorio. Devono creare un sistema di welfare avanzato capace di attingere alle risorse economiche anche europee per potenziare ed avviare nuovi progetti per il sociale. Rendere i servizi più funzionali equivale ad offrire qualità ai cittadini ed opportunità di crescita alle cooperative che questi servizi gestiscono”. Una strada non impossibile, almeno alla luce delle esperienze già poste in essere dal Consorzio. “Desideriamo che il nostro sforzo, così come ogni sforzo delle cooperative sociali, venisse preso in maggiore considerazione dalle istituzioni”.
L’augurio finale è in vista di un incontro tra il Consorzio, il mondo della cooperazione e l’assessore ai servizi sociali del Comune di Ragusa, Francesco Barone. “Spero – conclude Guccione – che l’assessore ci convochi al più presto per potere insieme a lui ridisegnare la mappa dei servizi sociali del territorio verso un welfare più attento alle dinamiche sociali ed economiche e che non sia rivolto più solo agli indigenti classici. Oggi sono le famiglie mono reddito, gli anziani con la pensione minima i nuovi poveri. Soggetti che cercano non più l’obolo ma nuove certezze e servizi accessibili. Vorrei capire insieme all’assessore come dare risposte nuove ad esigenze nuove, magari cercando strade e vie di finanziamento alternative o usando risorse già attive in progetti comunali. Non dobbiamo più parlare di assistenza, ma di sviluppo”.
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