È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL PRANZO DI PASQUA: AGNELLO E PATATE
04 Apr 2010 19:51
Sul primo piatto della giornata di Pasqua non c’è accordo totale: chi dice che nella tradizione iblea non si parla di pasta in brodo riservata per la festa di San Giovanni; chi dice che si facesse pasta al sugo con ciò che rimaneva dalla lavorazione dell’agnello per le impanate del lunedi di pasquetta e salsa di pomodoro; c’è infine chi ritiene che specie nei tempi più recenti il primo sia costituito da pasta al forno. Ma sul secondo nessuno ha dubbi: per il giorno di Pasqua agnello al forno con patate in abbondanza, in un tegame di argilla, in crosta di pane quasi esattamente come i famosissimi “turciniuna” prelibata pietanza fatta in cento modi diversi ma tutti straordinariamente appetitosi anche se di non facile digeribilità e di illustrazione non sempre opportuna perché riferita specialmente alle interiora di agnello. Dolce a volontà costituito quando le uova di cioccolato erano di là da venire e le colombe pure, dalla cassata di ricotta in crosta di pane famosa perché se mangiata prima del sabato poteva infilarsi nella gola come la leggenda,originaria da Scicli dice e cioè del giudeo che la mangiò il venerdì e non potè nemmeno inghiottirla. La colomba, di cui abbiamo parlato ieri è molto più recente nella tradizione ragusana, mentre le uova sode, inserite in una crosta di pane a forma di uccello con gli oblò nella pancia facevano la gioia dei bambini che alla fine le mangiavano sode con quel pizzico di sale sfarinato che ci voleva perché dava un sapore più deciso. Per il lunedì invece rigorosamente impanata con carne di agnello in crosta di pane. La carne con o senza osso conferiva quel profumo tipico del’agnello al forno meglio si l’animale arrivava da Comiso dove si dice che anticamente si allevavano i migliori ovini della Sicilia come si dice dell’Abruzzo o della Sardegna rispetto all’Italia. Le varianti a queste pietanze sono tantissime ma tutte si scostano poco da questa tradizione. Ah dimenticavamo! Nei “Turciniuni” ed anche nelle impanate molta cipolla. Pare serva a togliere “u sduffu” per l’ agnello. Buon appetito !
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