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IL “POMODORINO” DI PACHINO
11 Mag 2016 08:16
La Sicilia è tra le prime regioni italiane nella produzione del pomodoro ciliegia meglio conosciuto come “pomodoro di Pachino” e ciò grazie alle sue condizioni pedoclimatiche favorevoli che consentono agli agricoltori di ottenere produzioni extra-stagionali.
Le aziende agricole siciliane che coltivano pomodoro sotto serra sono circa 4000.
Oltre la metà della produzione di pomodori coltivati in serra proviene dalla provincia di Ragusa dove viene appunto coltivato anche il pomodoro ciliegia.
La produzione avviene soprattutto in serre non riscaldate con cicli produttivi che coprono l’intero anno.
La stragrande maggioranza delle serre nel territorio ragusano sono di tipo economico e a bassa tecnologia rispetto alle serre del Nord-Europa.
La provincia di Ragusa, pur essendo la principale zona di produzione siciliana, durante gli ultimi dieci anni ha avuto una diminuzione sia in termini di area coltivata sia in termini di produzione e ciò per diversi problemi strutturali e commerciali.
Sarebbe pertanto opportuno effettuare un’analisi economica delle aziende agricole ragusane, per meglio comprendere le problematiche attuali relative alla produzione di pomodori ciliegia nelle serre e determinare il perché delle sue debolezze in quanto la sostenibilità economica è un fattore di importanza vitale per garantire alle fattorie siciliane e ragusane in particolare una competitività a lungo termine.
Volendo tentare una semplice analisi del problema possiamo affermare che se i prezzi di vendita dei pomodorini restano quelli attuali i ricavi coprono a malapena i costi di produzione, il che equivale a un reddito modesto per gli agricoltori.
Considerando che i produttori di pomodoro operano in un mercato competitivo e quindi sono soggetti al prezzo di vendita, una ristrutturazione della filiera del pomodoro appare giustificata.
Sarebbe sicuramente opportuno che le piccole aziende si consorzino inserendo il loro prodotto sul mercato nazionale ed internazionale grazie ad una migliore organizzazione commerciale.
Senza questa strategia imprenditoriale, le aziende agricole siciliane saranno destinate a rimanere escluse dai mercati più importanti.
Marzia Paladino
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