IL PD DI RAGUSA SULLA TARES: TROPPE TASSE

Il Pd di Ragusa esprime il proprio netto dissenso  sulla decisione assunta dall’attuale amministrazione di procedere all’incremento dell’imposizione fiscale, quantificabile, tra aumento della aliquota Imu e applicazione della Tares, in circa 10,5 milioni di euro. La recessione che investe la città di Ragusa, come il resto del Paese, si manifesta nella riduzione della capacità di spesa delle famiglie e, conseguentemente, nell’ aggravarsi  della capacità di tenuta delle imprese, con pesanti riflessi sui livelli occupazionali. In tale fase, sottrarre risorse finanziarie ai ragusani, con l’aumento “spropositato” delle tasse locali, non fa che aggravare la situazione economica di cittadini e imprese. Bisognerebbe invece immettere liquidità nel sistema, non toglierla. Né tale aumento dell’imposizione fiscale  trova adeguata motivazione nei minori trasferimenti dello Stato. Questi ultimi, infatti, sono compensati in gran parte dalle nuove entrate provenienti dal Fondo di solidarietà comunale, pari nel 2013 a 6,6 milioni di euro. E’ quanto rilevano in un documento congiunto i segretari dei tre circoli del Pd presenti a Ragusa, Gianni Lauretta, Mimmo Barone e Vito Piruzza.
La manovra fiscale, pertanto, se necessaria ai fini della salvaguardia degli equilibri di bilancio – continua il documento – poteva e doveva essere contenuta nei limiti delle effettive minori entrate da trasferimenti dello Stato e, quindi, ridotto di almeno il 50% rispetto a quanto deliberato con un risparmio complessivo per la cittadinanza di circa 4,5 milioni di euro. Ad avviso del Pd di Ragusa, prima  dell’eventuale aumento di imposte e tasse, si sarebbe dovuto procedere ad una attenta valutazione delle alternative praticabili quali: la riqualificazione della spesa, il contenimento dei costi, l’avvio di una efficace azione di recupero delle sacche di evasione, la ricognizione della effettiva entità e sussistenza dei residui attivi e passivi, ad esito della quale si sarebbero potute liberare consistenti risorse finanziarie, in alternativa all’utilizzo della leva fiscale.
Il Pd di Ragusa chiede all’Amministrazione il motivo per cui non ha voluto ricercare tutte le possibili soluzioni alternative al fine di evitare il consistente aggravio fiscale che si è realizzato con le scelte operate. Un elemento significativo dal quale emerge tale atteggiamento scelto dall’ Amministrazione si ricava in maniera esemplare su ciò che sta accadendo con riferimento alla Tares. L’Amministrazione avrebbe, infatti, potuto applicare per il 2013 la Tares ricorrendo, come ha scelto di fare la maggior parte dei Comuni, ai criteri di determinazione previsti per la Tarsu, molto meno  onerosi per i cittadini. Ciò in base a un preciso dettato normativo che dava facoltà di operare in tal modo.
Inoltre, allo scopo di alleggerire il carico fiscale di fine anno 2013 che ha visto il coincidere di numerose scadenze fiscali, l’Amministrazione avrebbe potuto posticipare al 2014 la scadenza per il pagamento delle rate della Tares del 2013, così come, anche con riferimento a tale fattispecie, molti Comuni hanno deciso. L’Amministrazione non ha evidentemente ritenuto di voler diminuire e rendere più sopportabile il carico fiscale dei cittadini ragusani nonostante i dati ricavabili dal bilancio approvato consentissero soluzioni diverse; e ciò, alle porte di un Natale che non saranno certamente luminarie e spettacoli vari a rendere più sereno.
Il Pd di Ragusa, nel confermare la sua rigorosa attenzione agli equilibri di bilancio, auspica che le decisioni assunte possano essere rivistenel prossimo esercizio finanziario e chiede che il bilancio 2014 sia approvato nei primi mesi dell’anno, con contenuti che, superando gli angusti limiti di una concezione puramente  ragionieristica, consentano di farne uno strumento di rilancio economico per la città di Ragusa.

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