IL MULTICULTURALISMO IN CARCERE…

Il multiculturalismo non è una cosa che si mangia! Quasi sicuramente il carcere è il luogo in cui si mettono a confronto il maggior numero di culture e tradizioni popolari. Sarebbe dunque il luogo migliore per confrontarsi, apprendere e vivere nuove esperienze di vita. Rimane però il fatto che ci si limita solo a criticare e non approfondire quando invece sognerebbe capire del perché esistono ancora oggi troppi problemi di convivenza all’interno del carcere e non solo a causa degli spazi angusti. E’ un argomento molto delicato e contrastante per poterne discutere tranquillamente tra compagni di sventura di troppe bandiere diverse. Si potrebbe fare diplomaticamente, ma il grado culturale che spesso regna non lo può concedere.  Prevenuti? Forse o altrimenti è soltanto una questione di convivenza forzata che a volte esaspera gli animi. Sono gli stranieri ad avere maggiori problemi: a volte, giustamente, non riescono ad adeguarsi al nostro modo di vivere e pensare. Chi è per loro il vero italiano? L’abitante del nord, del centro e del sud isole comprese. Tra i detenuti stranieri, chi cerca di socializzare lo fa solo per comodo, perché è la situazione momentanea  che glielo impone quasi come se fosse d’obbligo, una specie di solidarietà che suona spesso come un tornaconto. Il non riuscire ad accettarci è solo il non esserci preparati a situazione nuove e impreviste. Avere senso critico non è sempre facile nella nostra realtà quotidiana. Non comprenderci a causa della diversità culturale e linguistica è un vero problema e probabilmente, a volte, fa comodo che continui a esistere. Forse si pensa che l’Italia debba restare degli italiani, comprese le patrie galere. Pensandoci bene, però, sarebbe il caso di parlarne meglio, che ne pensate?

 

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