È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
Il Monsignor Carmelo Cuttitta chiede scusa per Fara, la donna eritrea vittima di insulti razzisti
29 Nov 2018 18:40
Ieri sera in cattedrale a Ragusa, dopo l’omelia pronunciata per i tre anni del suo episcopato a Ragusa, il vescovo Monsignor Carmelo Cuttitta ha voluto chiedere scusa, da parte della comunità cristiana, alla giovane donna eritrea aggredita verbalmente all’ospedale Paternò Arezzo. “Come vescovo di Ragusa, quanto accaduto in Neonatologia mi induce a chiedere scusa perché ad agire sono stati ragusani, sicuramente battezzati che magari si professano cristiani. E allora spetta anche al vescovo chiedere scusa perché l’umanità non ha colore, perché siamo tutti figli dello stesso Padre, perché non possiamo professarci cristiani e poi assumere comportamenti che negano il Vangelo». «Viviamo in un clima di crescente insofferenza, alimentato – ha aggiunto – anche da una politica che mira a dividere, a creare allarmi e genera paura e su questa paura e su un linguaggio e su atteggiamenti spregiudicati fonda la sua capacità di accrescere i consensi. Quanto accaduto è un figlio di questo clima che vuol negare valori come l’accoglienza e la solidarietà e vuol privare a una consistente parte di umanità anche il diritto al futuro e alla speranza. Questa donna, mamma di un bambino appena nato, si era avvicinata ed è stata allontanata in malo modo. Non possiamo rimanere inerti quando ne va di mezzo la vita degli altri e i disagi degli altri. Ecco cari fratelli e sorelle guardiamo attorno a noi, scopriamo tutto ciò che c’è da scoprire e sbracciamoci e lavoriamo perché – ha concluso monsignor Cuttitta – in questo mondo siamo tutti fratelli e sorelle e tutti veniamo dallo stesso Dio».
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