È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL MIO TEMPO IN CARCERE
13 Gen 2013 15:37
E’ trascorso più di un anno dalla mia prima esperienza in carcere ed è un’esperienza che non potrei mai cancellare dalla vita. È difficile dimenticare il tempo che si trascorre qui dentro, circondato da muri che ti dividono dalla vita esterna. Sono un ragazzo di Vittoria e sono detenuto presso la Casa circondariale di Ragusa. Vivere in una cella chiuso per venti ore al giorno non è facile ( una casa circondariale non può sempre garantire attività permanenti per tutti i detenuti n.d.r.) chi non c’è mai capitato, non potrà capire fino in fondo, cosa vuol dire vivere dietro le sbarre. Una cella diventa una casa dove trascorri giorni, mesi e anni secondo la condanna da scontare, senza capire l’inizio e la fine di una giornata trascorsa perché le giornate sembrano tutte uguali. Si va avanti con la forza e la speranza e anche con il coraggio che ci diamo tra compagni di cella. Nella mia cella siamo in cinque, più o meno della stessa età… Abbiamo imparato a conoscerci e volerci bene; siamo diventati una famiglia, condividiamo tutto, gioie e sofferenze. Facciamo il possibile per quello che si può per stare bene perché se non si sta bene tra di noi, è difficile andare avanti. In una cella, ci sono anche delle regole precise da seguire e rispettare; quando sorgono dei problemi, cerchiamo di risolverli, mettendo una buona parola per il bene di tutti.
Alla fine, è sempre una convivenza forzata, perché ognuno di noi ha le sue proprie abitudini, il suo modo di pensare, agire e i propri passatempi. Nel carcere di Ragusa, ci sono dei corsi scolastici, come la scuola elementare e la scuola media. Frequentare la scuola significa non solo imparare qualcosa, ma trascorrere la giornata in modo diverso. In un carcere si vive anche di paura. Paura di essere trasferiti in un altro carcere lontano dalla famiglia, anche se non indiscriminatamente, ma per motivi precisi. Non sappiamo dove ci portano, per motivi di sicurezza. Da quando mi trovo qui, ho capito molte cose. Dopo aver commesso, come nel mio caso, un solo errore nella vita, andiamo a scontare la pena in un posto dove è facile entrare e difficile uscire e si paga un prezzo molto alto, la perdita della libertà che è invece un dono fondamentale della vita.
Da queste poche righe, vorrei dare anche un annuncio con il cuore soprattutto ai lettori più giovani. Prima di sbagliare, pensateci più volte e riflettete meglio prima di agire. Un saluto anche a tutte le persone rinchiuse nelle carceri… Forza e coraggio!
G.C. ( detenuto attualmente rinchiuso nella Casa circondariale di Rag
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